Eccoci qui con il secondo articolo che ci porterà ad imparare come si programma in Java.
Se sei capitato qui per la prima volta o non hai letto l’articolo precedente, ti consiglio vivamente di cliccare qui e di leggerlo, perché a meno che non abbia delle competenze precedenti sulla programmazione, non potrai seguire al meglio ciò che ci sarà in seguito.
Nello scorso post abbiamo visto e capito a grandi linee (più avanti ci ritorneremo più dettagliatamente):
- che cos’è il linguaggio Java e a cosa serve.
- Abbiamo visto che cos’è un compilatore.
- Che cos’è la Java Virtual Machine.
- Che cos’è un linguaggio compilato e un linguaggio interpretato e la loro differenza.
- I due errori principali, ovvero: l’errore semantico e l’errore sintattico.
Con queste competenze possiamo proseguire.
Nello scorso articolo era rimasto una questione importante in sospeso. Che cos’è il programma Java che installiamo e a cosa serve?
Java è un linguaggio di programmazione che, come abbiamo visto nello scorso post, serve essere prima compilato e poi eseguito. Non è come i linguaggi compilati che una volta finito di eseguire il processo di compilazione, abbiamo il nostro eseguibile da poter eseguire e quindi il nostro programmino pronto all’uso. Java è diverso.
Quando dico che Java è un linguaggio che prima viene compilato e poi viene eseguito in un certo modo a cosa mi sto riferendo?
Quando Java viene compilato, non viene compilato come un normale linguaggio compilato. Un linguaggio compilato dopo la compilazione ha il file eseguibile, perché il compilatore ha tradotto il codice in un linguaggio comprensibile alla macchina, ovvero in linguaggio binario.
Un linguaggio interpretato invece, durante la fase di compilazione, il codice non viene tradotto in codice binario (detto anche codice macchina), ma viene tradotto in un codice sempre numerico, ma comprensibile alla JVM, che come abbiamo visto nel post precedente è la macchina virtuale di Java.
Per questo motivo sono nati due programmi differenti, che erano stati inventati dalla SUN, con l’uscita del suo linguaggio Java e che poi ha acquistato l’Oracle.
Questi due programmi si chiamano Java JRE e Java JDK.
JRE = Java Runtime Environment
JDK = Java Development Kit
So che con queste sigle e con queste definizioni in inglese, ci hai capito ancora meno, ma ora vediamo di capire in dettaglio:
Il pacchetto JRE è un programma che contiene al suo interno tanti vari piccoli programmi diversi. La versione della Oracle si chiama JRE, ma quella di altri team si chiamerà con un altro nome, ma il concetto è sempre lo stesso.
Questo è il pacchetto che installiamo sempre nel nostro pacchetto. Questo pacchetto racchiude la JVM e vari tool di esecuzione vari.
Questo pacchetto serve per poter permettere agli utenti di poter eseguire in modo facile e completamente in automatico un applicativo Java.
Avete mai notato che alcune volte mentre stai navigando online vedi che in un punto della pagina c’è l’immagine di una tazzina del caffè che carica? Questo perché moltissime animazioni, moltissimi applicativi online vengono scaricati ed eseguiti all’interno del vostro computer. È per questo che molto spesso, per chi ha Windows (e chi ha gli altri sistemi operativi non si senta troppo al sicuro perché non lo è), navigando sui siti WEB si prendono i virus. È molto probabile che un hacker o lo sviluppatore stesso del sito abbia deciso di immettere in un’animazione un virus e quando viene caricato ed eseguito dal computer, ecco servito il virus.
Oppure il pacchetto JRE serve per eseguire dei programmi che funzionano con il Java. Hai notato che alcuni programmi, se non hai installato Java nel pc, te lo richiede per essere eseguito correttamente? Ecco, serve anche a questo, per eseguire dei programmi all’interno del computer.
Starai iniziando a capire che il Java è uno strumento molto potente. E in effetti lo è.
Passiamo all’altro pacchetto, ovvero il JDK. Questo è un pacchetto che all’utente non serve a nulla, ma soltanto agli sviluppatori Java. Questo contiene tutta una serie di programmi e sottoprogrammi per compilare e realizzare il proprio programma Java.
Vediamo come funziona.
Il programmatore crea il proprio sorgente (-> sorgente è un termine che sentirai dire moltissime volte e sta a significare il file che è il sorgente del programma, il file contenente il codice di programmazione), lo salva con estensione .Java.
Una volta salvato lo va a richiamare tramite la linea di comando (per ora non vediamo questi comandi, non vediamo come si fa, perché è troppo presto).
Una volta che il tutto è stato compilato, non si crea un’eseguibile, ma un file con estensione .class. Questo file è pronto per essere eseguito dalla JVM.
Ora quindi avrai compreso a cosa serve il programma che si scarica sempre nel computer e che molti pensano sia un codec, ma in realtà non è un codec, ma è una piattaforma di esecuzione.
Alla fine di questo post sorgono delle domande:
Ma come funziona il pacchetto JDK?
Come lo si installa sul computer?
E altre domande che vedremo a seguire 🙂
Detto questo, ci vediamo al prossimo post 🙂
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