Ormai il rilascio di Windows 10 Anniversary Update è imminente. La Microsoft ha intenzione di pubblicare ufficialmente l’aggiornamento il 2 agosto 2016.
Questo aggiornamento sarà completamente gratuito per tutti i possessori di una licenza regolare di Windows 10, o per chi ha effettuato l’aggiornamento. Sarà invece a pagamento, per chi non ha ancora aggiornato o per chi non è in possesso di una licenza regolare del nuovo sistema operativo; quindi se volete ottenere gratuito questo nuovo aggiornamento, per chi non ha ancora effettuato l’aggiornamento, consiglio di aggiornare ora il proprio sistema operativo. Infatti l’aggiornamento che porta Windows 7 o Windows 8.1 a Windows 10 sarà disponibile gratuitamente fino al 29 luglio 2016. Dopodiché è ovvio che se si vuole aggiornare il computer, dovrà essere acquistato.
Ma quali sono le novità dell’aggiornamento Anniversary? Innanzi tutto, prima di continuare nella lettura di questo articolo, ti consiglio di andarti a leggere questo mio precedente post, in cui spiegavo cosa fosse l’aggiornamento e a cosa servisse. Leggendo quell’articolo, ti sarà più chiaro questo.
Letto l’articolo? Perfetto, possiamo procedere!
Questo nuovo update ha l’obiettivo principale di portare le componenti più importanti della shell di Ubuntu, per ampliare i comandi e le funzionalità presenti nel CMD di Windows. Questa nuova implementazione fornirà funzioni molto più complete rispetto a Power Shell, una shell alternativa al CMD preinstallata su Windows.
Questo aggiornamento porterà a una conseguenza favorevole per molti utenti. Una cosa che in molti speravano che accadesse. Con l’implementazione di una parte di Shell di Ubuntu, si verrà a creare un sottosistema all’interno di Windows 10, in grado di lavorare in parallelo con il sistema Windows vero e proprio, fornendo nuove funzioni molto interessanti. Innanzi tutto Windows sarà in grado di riconoscere e di effettuare operazioni su partizioni formattate in ext2, ext3 e ext4 direttamente dal file manager principale, senza quindi il bisogno di installare quelle fastidiose applicazioni che poi nella maggior parte dei casi non funzionano in modo corretto.
Un’altra nota positiva è che il sistema potrà gestire file, cartelle, partizioni e comunque directory in generare nello stesso modo di Ubuntu, anche con gli stessi comandi e i medesimi risultati ottenuti con Ubuntu. Un grande passo per i programmatori e per tutti gli amanti della shell Linux.
I comandi presenti nella shell sono aggiornati alla versione presente nella LTS 14.04 di Ubuntu. Infatti Canonical sta utilizzando la sua precedente LTS per la produzione di questo aggiornamento. È ovvio che poi, nei prossimi aggiornamenti, verranno aggiornati e portati i pacchetti alla versione presente nella LTS 16.04.
Oltre alla gestione dei file, delle cartelle sia da terminale, che da file manager, sarà possibile installare dei programmi utilizzando il tool apt-get. Con questo sarà possibile installare una vasta gamma di programmi disponibili per Linux anche su Windows. Tutta la lista dei programmi compatibili sarà presentata all’interno della documentazione allegata all’aggiornamento.
Con questo, non ci sarà più bisogno di installare una macchina virtuale per installare e usare programmi di Ubuntu. Si potrà fare direttamente dal sistema operativo principale e i programmi saranno avviati come normali applicazioni di Windows. Non male vero?
Secondo quello che dicono diversi rumors, ormai confermati, sembra che questo nuovo aggiornamento porterà su Windows la possibilità di programmare in Python e di realizzare script bash. Praticamente l’obiettivo sarà quello di effettuare tutto in un unico sistema operativo. Quest’ultima novità farà felici non pochi programmatori, che avranno finalmente la possibilità di programmare con più linguaggi direttamente in un solo sistema operativo.
Queste sono le novità principali che l’aggiornamento porterà a tutti i computer che hanno Windows 10.
Questo aggiornamento però fa si che ci sia un problema di requisiti minimi richiesti per il corretto funzionamento di Windows. Dato che Windows ora avrà un vero e proprio sottosistema interno, necessario per l’esecuzione di tutte le componenti della shell Linux e necessari per l’esecuzione delle nuove funzioni dell’esplora risorse, ci sarà un’aumento di risorse richieste. Infatti per installare il sistema operativo serviranno:
3 GB di memoria RAM al posto 2 nella versione a 64 bit
e 2GB di memoria RAM nella versione a 32 bit, al posto di 1.
La frequenza del processore minima dovrà essere all’incirca di 1.5 GHz, sia nella versione a 32, che a 64 bit. Le risorse richieste sono un po’ aumentate e questo fa si che in molti hanno sconsigliato di aggiornare se si possiede un sistema operativo a 32 bit. Si sta pensando infatti che Microsoft stia prendendo in considerazione l’idea di abbandonare l’architettura a 32 bit per tutte le nuove versioni di Windows che dovranno uscire. Se la notizia è vera o no questo non lo sa, se non Microsoft stessa. Ma una cosa è certa: installare questo aggiornamento su un computer vecchiotto o su un computer a 32 bit in generale sarebbe da evitare, in quanto l’uso del computer sarebbe compromesso pesantemente, vista la pesantezza del sistema.
Questo è tutto su questo aggiornamento, per il momento. Ritorneremo a parlarne quando uscirà e avremmo modo di provarlo insieme. Per il momento è tutto.
Ciao e al prossimo articolo!