Sono in molti a confondere le varie versioni di internet che si sono susseguiti nel corso della sua storia.
Questa confusione porta alla maggior parte degli utenti a confondersi sulla versione che si sta usando attualmente. Molti sostengono che stiamo utilizzando la versione 2.0, altri invece sostengono la 3.0, o addirittura non sono pochi a sostenere, in modo palesemente errato, che si sta usando la 1.0, ormai decaduta negli anni ’90.
Anche io fino a 2 settimane fa non ero molto acculturato su questo tipo di argomento, finché non decisi di informarmi a dovere. Non mi piace, o meglio, non mi piace più scrivere articoli o fare video senza essere preparato in modo completo sull’argomento.
Quindi in realtà le versioni di internet che si prendono in considerazione, sono le ultime due. Anche perché la prima ha degli standard così vecchi, che ai nostri giorni, non li definiremo neppure internet, ma altro.
Prendiamo in considerazione, singolarmente le due versioni e poi traiamone un finale.
Eh già, vorrei dare anche un fine a questo articolo. Vi starete chiedendo a costa mi stia riferendo. Lo scoprirete continuando nella lettura.
Web 2.0
Il web 2.0 è una tipologia di internet basata sull’interazione tra utente e internet. Con questo principio sono nati forum, dove più utenti si mettono in contatto per scambiarsi idee e opinioni, social network, luogo online ove è presente uno scambio continuo di informazioni utile e di cavolate (aimeh, il numero delle inutilità sui social network sta aumentando in modo veramente critico).
È anche un internet ove chiunque può fare informazione, nel giusto o nello sbagliato che sia. Si può fare informazione aprendo in modo anche piuttosto facile un blog, come questo che state leggendo in questo momento, siti internet, anche di testate giornalistiche.
È anche caratterizzato da servizi di videochat, come Skype. Insomma, porta tutti gli strumenti che usiamo oggigiorno.
Un po’ di storia
Il Web 2.0 uscì verso la fine del 2004, prendendo il nome di Tim O’Relly.
Tim O’Relly nacque il 6 giugno del 1954 a Cork (una città nella repubblica d’Irlanda). Subito interessato alla letteratura, dopo una laurea presso l’Harward College, intraprende una carriera digitale, fondando la O’Relly Media, sede in cui si tennero importantissime conferenze su scoperte nel campo di internet.
Questo signore fu così importante che nel 2007 entrò nel consiglio di amministrazione del progetto MySQL, che per chi non sapesse di cosa sia, è una tipologia di database.
Questo nome fu attribuito anche perché fu presentato questo nuova tipologia di internet alla conferenza di O’Relly Media,
Web 3.0
Il Web 3.0 rappresenta una frontiera tutta nuova e da scoprire di internet, ed è stata la causa per cui si esaurirono definitivamente gli indirizzi IPv4 e si dovesse entrare nell’era degli IPv6. Penso che questi due nomi li abbiate già sentiti nominare, soprattutto nel pannello delle impostazioni di rete nel vostro computer o altro tipo di device.
Questa tipologia di internet porta come punto cardine “Internet ovunque e con qualunque mezzo”. Si mantengono sempre le strutture della versione 2, ma internet sarà gestito ovunque e con qualunque mezzo. Con Smartphone, tablet, automobili, computer, device, telecamere, tv, radio, gps, qualsiasi mezzo.
E’ una tappa veramente importante dell’era digitale, che porta come innovazione il fatto che le informazioni non siano più vincolate ad un server, ovvero a delle macchine fisiche, ma che vengano trasmesse in rete e si spostano anche tramite puro software.
Questa forma di internet tende a basarsi molto sulle nuove tecnologie di intelligenza artificiale, che ormai sono divenute progetti molto grandi e ormai pronti per molti aspetti.
Un altro punto a cui tende il Web 3.0 è il Web semantico. L’inventore di questa teoria, Tim Berners-Lee, nato a Londra l’8 giugno del 1955, che per altro fu anche il co-inventore del World Wide Web e del Web 1.0 (praticamente fu lui ad inventare internet), sostiene che i documenti che vengono pubblicati online, che possono essere di natura html, immagini, video o molto altro, vengano associati ad altre informazioni e dati, detti anche metadati, ovvero con queste informazioni vengono descritte le informazioni. E’ tutta una logica di incastro, ma questa logica è la base dei motori di ricerca, che permettono di trovare un risultato specifico tra miliardi di siti in pochissimi millesimi di secondi.
Questa versione di internet, però in molti la chiamano “Internet insicuro”. Questo perché grazie a questa versione possiamo notare che la nostra privacy è arrivata a 0. Sa più cose Facebook di noi stessi che noi stessi.
Lo so, è un po’ un gioco di parole, ma se ci pensate bene, è così.
Questo fenomeno si è già visto con il Web 2.0, ma non nella forma di questa nuova versione.
Che dire. Queste sono le differenze generali tra le due versioni di internet. Spero di aver portato chiarezza e non disordine.
Quello che è veramente importante capire è che più internet procede nel suo sviluppo, più si è sempre più alla portata di strumenti sempre più utili, ma si è anche alla portata di fattori negativi che si vorrebbe evitare.
In Italia, per esempio, non siamo ancora pronti a una simile tecnologia, anche se ne facciamo uso tutti i giorni. E non è perché ci mancano le infrastrutture per usarlo, che ok è vero, mancano; ma il problema di fondo è che la maggior parte delle persone che fa uso di questi servizi, ne è ignorante e non li comprende al meglio, come sarebbe giusto invece fare.
Niente, non voglio dilungare ulteriormente l’articolo aggiungendo altre frasi, che io ritengo importanti, ma che la gente solitamente ritiene noioso. Quindi chiudo qui.
Spero che ti sia interessato questo articolo. Se è così spero che passerai anche al prossimo. Ciao