Dopo la pubblicazione del post di ieri, in cui abbiamo visto le principali regole per sviluppare un’applicazione sicura, oggi facciamo una cosa al contrario. Infatti vedremo le 5 regole più importanti da applicare se si vuole sviluppare un’applicazione poco funzionale. Sia per quanto riguarda la sicurezza, sia per quanto riguarda l’usabilità e l’esperienza utente che dovrebbe proporre l’applicazione stessa.
Vediamole insieme
Prima regola
Come prima regola direi di iniziare dall’interfaccia utente, detta anche GUI. L’interfaccia utente è fondamentale. Sia per come è strutturata, per rendere un’applicazione facilmente fruibile anche per gli utenti meno esperti, sia per la grafica stessa di cui è caratterizzata. Quello che molte persone sottovalutano è l’interfaccia utente. Infatti più un’applicazione è bella da vedere, quindi è appetibile graficamente, più invoglia gli utenti a utilizzare quel determinato prodotto. Quindi tirando le somme la prima regola è: sviluppare un’interfaccia grafica pessima, che non sia responsive (quindi che non sia in grado di adattarsi a svariati dispositivi con dimensione dello schermo differenti), che non sia appetibile e che non porti nulla di nuovo nel design.
Seconda regola
Come seconda regola direi di proseguire con la semplicità d’uso di un’applicazione. Regola che quindi si può collegare pienamente con la prima, che abbiamo appena visto. In teoria chi usa le applicazioni sono persone che molto spesso non sono minimamente esperte di informatica. Inoltre è risaputo che molto spesso chi usa un computer o un’altro tipo di device, è un bambino o poco più. Quindi non ci deve essere nulla di complicato. Tutto deve essere molto facile, molto spiegato (magari con dei pulsanti con un determinato tipo di icone che rendono facile la loro comprensione) e che quindi non vi è richiesta alcuna competenza di programmazione o tecnica per usufruire di quella specifica applicazione che abbiamo in mente di sviluppare. Quindi tirando le somme, la seconda regola è: sviluppare un’applicazione di difficile utilizzo, che richieda una certa competenza informatica, che è poco documentata e i vari elementi sono di difficile comprensione.
Terza regola
Come terza regola direi di inserire il fattore sicurezza. Come abbiamo visto nelle precedenti regole trattate, chi utilizza un’applicazione molto spesso non è esperto. Quindi dobbiamo prevedere che chi usa un’applicazione involontariamente potrebbe causare dei problemi. Mettiamo conto che un utente inserisca per sbaglio dei caratteri non accettati in un form, cosa di deve fare? Se l’applicazione non prevede questo tipo di problematica, è molto facile che compaiano errori strani. L’utente causa degli errori, errori che non sono volontari, causando disturbo all’utente stesso che comprende che l’applicazione non sia stabile (perché un’app sviluppata senza alcuna tolleranza a questo tipo di problema, non è sviluppata proprio bene); tutto questo porterà all’utente stesso a scegliere un altro prodotto.
Quindi tirando le somme, la terza regola è: sviluppare un’applicazione poco sicura per l’utente medio, che non preveda i possibili errori degli utenti e che non sia in grado di fare in modo di permettere all’utente di non far sentire all’utente di essere incapace ad utilizzare quel determinato prodotto.
Quarta regola
Come quarta regola direi di trattare sempre il fattore sicurezza, prendendo in esame la sicurezza degli account (ne abbiamo anche parlato nel precedente post, di questo problema). Infatti la maggior parte degli utenti non sa rendersi conto che la password di un account è l’unica sicurezza che protegge l’account stesso. Quindi bisogna fare in modo di creare un’applicazione che permetta di verificare e magari guidare l’utente a inserire una password sicura.
Inoltre molto spesso, gli utenti dimenticano le password (vuoi perché non hanno memoria, vuoi perché non prendono sul serio il fatto che se la devono ricordare); quindi bisogna realizzare un metodo di ripristino della stessa. Quindi tirando le somme, la quarta regola è: sviluppare un’applicazione che non preveda alcuna sicurezza degli account, che non guidi l’utente nella creazione di una password e che non preveda un metodo efficace (o non lo preveda proprio) di reset della password.
Quinta regola
Ed eccoci arrivati alla quinta e ultima regola, che prevede l’adattabilità di un qualsiasi prodotto sviluppato. Questo vuol dire che è necessario che un’applicazione sia in grado di adattarsi alle esigenze di persone differenti. Mettiamo come esempio Word. Word (programma appartenente alla suite office di Microsoft), è un programma di scrittura, quindi fa solo quello. Ma in realtà è in gradi di impostare il testo, la pagina, un’impaginazione e migliaia di altri parametri in tanti svariati modi, per consentire a tante persone di poter usufruire di quel prodotto, permettendo ad ogni cliente, di trovare la propria soluzione. Se un prodotto non è in grado di adattarsi ai gusti e alle esigenze della maggior parte dei clienti, quest’applicazione verrà usata da pochissime persone. Quindi tirando le somme, la quinta regola è: sviluppare un’applicazione che non sia in grado di adattarsi ai gusti e alle esigenze di più utenti possibili.
In conclusione
In questo mio articolo, che può sembrare inutile, abbiamo visto alcuni punti chiave da non rispettare se si ha intenzione di intraprendere uno sviluppo di un’applicazione veramente funzionale. Potrebbero sembrare punti scontati, ma fidatevi non lo sono. E durante lo sviluppo vi accorgerete che mettere in pratica questi punti (nel modo corretto ovviamente), non è proprio semplice.
Detto questo io vi saluto… e alla prossima!!