In questo mio blog ho sempre parlato di informatica. Di software e hardware in generale. Parlando di questi argomenti, mi è capitato svariate volte di dover parlare di Linux. Ho recensito progetti basati su Linux (alcuni fallimentari e altri molto validi); ho effettuato molti tutorial interessanti, molto utili per gli utenti desktop o per gli utenti server. Vi ho presentato innumerevoli guide per i server. Abbiamo parlato di programmazione. Insomma i contenuti non sono pochi…
Finché parli bene di Linux le persone sono contente. Ma nel momento in cui tu rilasci un pensiero negativo su un sistema operativo, su una problematica lato server o su qualsiasi altra cosa, ecco che molta gente non apprezza. Non solo non apprezza. Molte volte se la prende sul personale.
Io ho avuto modo di percepire molto astio da parte di moltissime persone, alla pubblicazione di alcuni post in cui trattavo di problematiche che io ho riscontrato su Linux. Problematiche che ho anche documentato in modo approfondito in svariati post, che potrai trovare in questo blog.
Io vedo molta gente che non accetta sentirsi dire “Secondo me Windows, per i desktop, rimane l’alternativa migliore”. Ma non solo. Come risposta a tale frase, non ci sono argomentazioni a livello tecnico. No. Ci sono argomentazioni a livello filosofico del prodotto. Quindi: “Eh, ma Linux è open source e quindi è migliore”.
Io ho imparato in questi ultimi anni che quello che rende migliore un prodotto non è tanto la sua filosofia, ma quello che offre. Linux offre tantissimi standard di programmazioni (Python, PHP, C, C++, Java), linguaggi che vengono usati, anche come scelte primarie, da aziende come Google, Microsoft, Amazon (nei suoi servizi AWS) e molte altre aziende importanti.
Linux è una delle migliori alternative lato mobile. Forse, grazie soprattutto all’impegno di Google, Android è divenuto il sistema leader per la maggior parte del mondo mobile.
Linux nei server è la scelta presa di default. Tutti ormai usano server Linux. Ma nei desktop? Secondo me, nei desktop, Linux non può competere. A meno che uno non si produca una macchina completamente compatibile con Linux (una sorta di mac, in fatto di metodologia), non è possible che Linux primeggi nel lato desktop. Aziende come Microsoft, che piaccia o no, hanno fatto la storia e si sono creati nel tempo tutta una serie di standard e di sistemi tali da poter avvicinare il più possibile degli sviluppatori.
Microsoft ha realizzato framework di programmazione validi come .NET, linguaggi come C#, ai tempi usava come linguaggio principale per molte applicazioni Visual Basic… insomma ne ha create di cose. Ma non dei semplici programmi. Ma proprio dei linguaggi che sono diventati degli standard nel tempo. E delle piattaforme ove sviluppare delle applicazioni. Degli ambienti di sviluppo e ambienti di cloud computing impossibili da superare.
Ora. Quando una persona sente dirsi queste cose, solitamente se la prende con chi glie la sta dicendo. Questo avviene in quanto molta gente non comprende il bello dell’informatica. Il bello che ogni alternativa, piattaforma, sistema, device, linguaggio ha qualcosa di importante da offrire.
In informatica (per chi lavora nel campo informatico) non può chiudersi con la mente e sostenere “io uso solo questa realtà; il resto fa schifo o non è sufficiente”. Non è vero. E le conseguenze sul suo business saranno enormi.
In informatica, come in qualsiasi altro settore, non esiste il buono o il cattivo. Non in questo senso. Non esiste il meglio o il peggio. Esistono invece delle realtà che possono essere adottate. Non bisogna guardare chi ha prodotto questa cosa. Bisogna chiedersi: “per me questa tecnologia è utile?” Se si la usi, se no la provi comunque e poi al limite passi ad altro.
Tutto qua. La licenza di un software è importante, Me ne rendo conto. La filosofia che sta dietro è importante. Ma non per questo bisogna rimanere fermi su un’opinione e mai guardarsi intorno. Per chi non ci lavora nel campo informatico fa presto. Ti può dire semplicemente: “va beh usa questo sistema che ci fai tutto”. Il problema è che io e i miei colleghi (con il termine colleghi mi rivolgo a tutti quelli che fanno il mio lavoro”, non dobbiamo usare cose. Noi dobbiamo crearle. E in questo senso, se una tecnologia è utile, la si usa. Altrimenti si passa oltre.
Quando vado ad analizzare un problema e fornisco una risposta, la mia risposta non è data al caso. Affermare che una determinata realtà al momento non è all’altezza, non vuol dire che è un fallimento. Vuol dire (in questo caso parliamo di Linux lato desktop) che visti i problemi che sta avendo, Linux non è in grado di sostituire del tutto Windows. Ma Linux rimane valido, come dicevo anche prima, per tantissimi altri scopi, dove primeggia incontrastato.
Questo era tutto su questa argomentazione. Scusatemi per questo post che esce un po’ dagli standard del blog. Non vi preoccupate che altri post molto interessanti arriveranno presto!
Con questo gente è tutto… alla prossima!