Ultimamente su internet sta iniziando ad aggirarsi la notizia che Facebook stia cercando di cambiare il sistema di divulgazione delle notizie. Notizia risultante vera.
Questo aggiornamento sta arrivando su Facebook per cercare di contrastare la divulgazione delle Fake News, argomento tanto discusso anche in questo blog. Le Fake news nel 2017 hanno rappresentato un problema davvero insormontabile, che ha causato molta disinformazione da parte della gente. Questa disinformazione è causata sia dalla notizia falsa in se, sia per causa dei lettori dei vari editoriali, che si accontentano di leggere una notizia, o solo il titolo della stessa, senza mai andare effettivamente a verificare la fonte e la veridicità delle informazioni appena apprese.
È difficile fermare tale fenomeno, ormai divenuto un business. È difficile anche perché molto spesso molti giornali o molte trasmissioni televisive di taratura nazionale, cavalcano la cresta dell’onda di una notizia, vera o falsa che sia, incuranti nel verificare effettivamente che quello che si sta trasmettendo abbia una cerca verità fattuale. Questo lo si fa ovviamente, principalmente, per cercare di raccogliere più visitatori possibili. Incuranti però dei danni che certe notizie possano causare.
La cosa brutta è che ormai vediamo all’ordine del giorno notizie false in giornali nazionali, smentite il giorno dopo o il giorno stesso, dagli stessi giornali, con dei post di scusa. Ok ti sei scusato, ma… hai mai preso in considerazione l’idea di chiederti se quello che stai pubblicando sulla tua testata giornalistica sia vero?
Un altro problema delle notizie false è che… sono molto condivisibili. Le fake news si basano tutte su dei problemi che ha la gente. Quindi riferiscono ciò che la gente vuole sentirsi dire o vuole leggere. Ed è per questo concetto che la gente condivide in massa queste “verità”. Le condivide perché appoggiano in pieno la propria frustrazione, i propri disagi. Il solo gesto di condividerle, fa si che queste notizie vadano a rimbalzarsi facilmente nei social, entrando nelle reti sociali di ogni persona.
Come vengono divulgate le notizie false?
Per capire, o per cercare di comprendere, come Facebook voglia provare a contrastare le fake news con un nuovo sistema di divulgazione delle notizie, bisogna comprendere come vengono divulgate le notizie false.
Queste ultime vengono divulgate con una base di personalizzazione. Ovvero: se io devo pubblicare una notizia falsa sugli immigrati, ovviamente di stampo razzista, io personalizzo il target delle persone, andando a colpire tutte le persone razziste, che vogliono sentirsi dire, o vogliono leggere quello che pensano, ovvero che magari gli immigrati rovinano l’Italia. Non voglio entrare nel merito della questione, quindi evitiamo commenti spiacevoli.
Se voglio divulgare la notizia in cui mostro ormai la notizia falsa più diffusa di Italia, ovvero dell’aereo di Renzi, ovviamente come da titolo “Comprato con i soldi dei cittadini”, vado a condividere questa news scegliendo come target, le persone che odiano Renzi.
Stessa cosa per Salvini o per qualsiasi altro politico.
Tutti questi post, aventi un target personalizzato (che ovviamente hanno un costo, e un relativo guadagno per la piattaforma social dove essi vengono pubblicati), sono dei post definiti “Dark Post”, ovvero post solo visibili dal target selezionato. Ovviamente poi quando le persone lo condividono, il post viene reso pubblico anche per tutte le altre persone della rete sociale del lettore di quella fake news.
Tutti questi post sono targati “Sponsorizzato”, in quanto appunto sono sponsorizzati da una personalizzazione.
Facebook, come qualsiasi altra piattaforma, non può fermare tale fenomeno. Ormai è sfuggito di mano anche da loro stessi. Non hanno più 30 utenti o 30 mila utenti. Facebook per esempio ha secondo le statistiche di qualche mese fa, circa 1 miliardo e mezzo di account registrati. Quindi capite bene che controllare come una persona selezioni il target da inviare un post è impossibile.
E non si può neppure cancellare la funzione di personalizzazione, dato che è la maggior fonte di guadagno di ogni piattaforma social.
Quindi che idea ha avuto Facebook?
Il team di Facebook, per combattere o per cercare di combattere tale fenomeno, sta pensando di introdurre una funzione, all’interno del proprio algoritmo di Intelligenza Artificiale, che permette di avvisare l’utente nel caso in cui la notizia che sta per leggere sia vera o falsa. Nel caso viene targata come notizia falsa, sotto la notizia stessa, verranno proposte notizie basate su fonti autorevoli, provate, e certificate. Questo per cercare di combattere la disinformazione.
Appunto…. per cercare. Ma non penso funzionerà. Penso che ci saranno dei problemi, in quanto i lettori di notizie potrebbero pensare che le notizie sotto riportate (quelle vere e attendibili) sono false e sono state messe li solo per nascondere la verità della notizia sopra riportata. E che la notizia sopra, quindi, assuma un valore di verità maggiore.
Cosa che potrebbe anche succedere. Ed è questo, secondo me, il problema che Facebook dovrebbe pensare, prima di applicare una soluzione del genere.
Questo problema, che vi ho appena descritto, è dovuto dal concetto delle Filter Bubbler, introdotto da Parisier, che tratteremo in un prossimo articolo.
Quindi…
Questo era un sunto della situazione che sta avvenendo nei social in generale e quindi anche su Facebook. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.
Spero che questo post ti sia interessato e ti sia stato utile. Se è così mi fa davvero molto piacere.
Intanto con questo è tutto…. alla prossima!