Ultimamente si stanno verificando non pochi problemi alla piattaforma YouTube. Questi problemi non sono confinati nella parte italiana (la così detta Youtube Italia), ma sono problematiche che affliggono YouTube nella sua interezza. Questo vuol dire che in ogni stato, sono presenti tali problematiche.
Questo tipo di problematiche si sono verificate a causa di ragioni un po’ complesse. Diciamo che il ragionamento classico che si fa attualmente, del tipo “è tutta colpa di YouTube che non sa gestire i controlli o le pubblicità” è sbagliato. Non è proprio così semplice il problema.
Vediamo quindi di comprendere insieme la situazione
Come funziona YouTube?
Direi di partire spiegando come funziona YouTube. La piattaforma, di proprietà di Google dal 2006, permette agli utenti di caricare dei video.
Google tramite il suo circuito Adsense (un network che si interfaccia a milioni di aziende), permette a queste ultime di acquistare degli spazi pubblicitari per pubblicizzare i propri prodotti o servizi.
Questi spazi pubblicitari vengono posti nei vari video pubblicati dagli utenti della piattaforma. Le aziende infatti sfruttano i video per permettere di pubblicizzarsi. Quindi le aziende pensano: dato che ci sono svariati utenti interessati a questo video o canale, noi poniamo prima della visione del video un nostro annuncio, che verrà visto. Se questo annuncio interessa verrà approfondita la visione da parte dell’utente. Altrimenti l’utente salta l’annuncio, dopo i canonici 5 secondi. Tranne nei casi in cui si tratta di un annuncio obbligatorio da guardare… ma questi sono dettagli che non ci sono di nessuna utilità in questo post.
Gli utenti quindi associano un annuncio pubblicitario al video pubblicato. Anche se in realtà non c’è alcuna correlazione. Questo vuol dire che nel caso la pubblicità della pasta Barilla venisse messa da YouTube in un video dove si uccide un cane, un utente correla la pubblicità della Barilla con il video in questione, che non è proprio il massimo. Di conseguenza l’immagine dell’azienda potrebbe venire compromessa.
Che tipi di contenuti sono presenti su YouTube?
Su YouTube sono presenti tantissime tipologie di contenuti differenti. Ma noi per comodità racchiuderemo tutte queste tipologie in due categorie. I contenuti di tipo corretto e i contenuti di tipo scorretto.
I contenuti corretti sono tutti quei contenuti che non causano problemi alla gente e che rispettano tutte le normative etiche. In pratica non suscitano imbarazzo, non offendono persone, non deridono e non causano problemi.
I contenuti scorretti, diversamente da quelli corretti, sono tutti quei contenuti che non dovrebbero essere pubblicati. Quindi video violenti, insulti, contenuti rubati, video dove vengono effettuate azioni scorrette… insomma video che rasentano, come contenuto stesso, l’illegalità.
I problemi tra i contenuti scorretti e gli inserzionisti
Come dicevamo l’immagine di una pubblicità, quindi del marchio e del nome di un’azienda, viene associato al video che segue l’annuncio. Quindi se il video che segue l’annuncio di un’inserzionista è scorretto, l’immagine dell’azienda in questione può risultare compromessa. Diciamo che alle aziende non piace che il proprio marchio venga associato ad un contenuto violento, offensivo e che causa dei problemi.
Ed è quello che è successo su YouTube. Tantissimi utenti negli anni hanno iniziato a caricare contenuti inappropriati. YouTube, o Google se preferiamo, non ha mai fatto nulla. Diciamo che nessuno ha mai detto nulla e quindi nessuno si è mai impegnato a risolvere il problema. Sembrava che la presenza di questa tipologia di video non risultasse problematico per le aziende.
L’unica cosa che faceva Google era rimuovere un video se quest’ultimo riceveva un tot di segnalazioni per lo stesso problema. Ma nulla di più.
Questo fino a quando… aziende come HP, Samsung, seguite poi dal 90% delle aziende che pubblicano pubblicità su YouTube hanno deciso di smettere di aprire pubblicità sulla piattaforma stessa, segnalando ad Adsense, che se non venivano risolti questo genere di problematiche, avrebbero smesso di investire soldi in pubblicità in modo permanente.
Quali sono state le conseguenze di questa situazione?
Questa situazione fece si che per un bel periodo di tempo sembravano scomparse le pubblicità su YouTube. Il perché è semplice… perché effettivamente non c’erano più pubblicità da mostrare.
In quel periodo di tempo, chiamato anche Adpocalypse 1, Google ha visto un drastico calo dei guadagni della piattaforma. Non so neppure se sono riusciti a coprire le spese dei loro server (dei server di YouTube) in quel lasso di tempo.
Per risolvere il problema Google ha deciso di ricorrere ad una nuova intelligenza artificiale, basata sul Machine Learning, in grado di analizzare un video e capire se questo video contenesse contenuti dannosi o meno.
Cosa analizza questa intelligenza artificiale?
Questa intelligenza artificiale funziona in questo modo. Analizza il video (audio e video), analizza il titolo, la miniatura, la descrizione. Tutto. Se il video non contiene violenza, insulti ed è adatto ad una visione di bambini e adulti, allora il video viene approvato e reso monetizzabile. Altrimenti il video non viene approvato e non vengono applicabili banner pubblicitari su di esso. In pratica lo youtuber non guadagna nulla da quel video.
Inoltre un video non ritenuto idoneo, quindi non approvato, non può finire in tendenza e non viene messo nei feed. In pratica non verrà consigliato. Infatti moltissimi utenti hanno riscontrato un calo netto delle visualizzazioni in tutti i video non approvati.
Che problematiche presenta questa intelligenza artificiale?
Un’intelligenza artificiale che sfrutta come metodo di apprendimento il machine learning, ha bisogno di tantissimi dati. Anni di dati memorizzati. Un’intelligenza artificiale infatti è paragonabile in questo aspetto un po’ come il nostro cervello. Ha bisogno di tantissimi esempi per comprendere come fare meglio il proprio lavoro. Più dati accumula, più analisi effettua, più questa intelligenza artificiale diventa stabile e precisa nel suo lavoro.
Ovviamente dato che questa AI è stata messa in funzione in modo prematuro, non ha dati nel proprio database. E quindi è altamente poco precisa nelle sue analisi.
Inoltre questa intelligenza artificiale presenta tutti i problemi di una normale AI. Per esempio non riesce a distinguere un contenuto di violenza voluta, o una violenza costruita (ad esempio una scena di violenza vista in un trailer di un film). Non riesce a riconoscere se una sequenza di violenza è presente in quanto il video è una puntata di un notiziario, o se la violenza è stata realizzata apposta. Insomma.. i problemi non sono pochi.
Ci sono poi delle problematiche collegate ai colori. Quindi il colore rosso viene visto come se fosse sangue e quindi scambiato per qualcosa di violento (quest’ultimo aspetto per fortuna è stato migliorato, dato che questa AI sta diventando sempre più accurata nelle sue analisi). Ci sono le problematiche collegate alle parole. A volte viene scambiata una frase per un’offesa, quando magari è semplice ironia o satira.
Ci sono tanti problemi… ma non finisce qui. Infatti la situazione è peggiorata.
Che è successo successivamente?
All’introduzione di questa AI, le varie aziende hanno ricominciato a investire soldi in pubblicità su YouTube. Quindi la Adpocalypse 1 si può dire finita. E la situazione sembrava essersi risolta… se non che successe un fatto spiacevole. Alcuni canali (centinaia di migliaia) iniziarono a caricare video con personaggi di cartoni animati, che però facevano cose… non proprio molto family friendly. Si uccidono, si sparano, si massacrano… insomma senza entrare nei dettagli iniziarono a pubblicare contenuti non proprio accettabili.
Ed ecco qui che le aziende ancora infuriate… smisero di investire di nuovo di investire soldi su YouTube. Ed ecco quindi che 1 mese fa è nata la Adpocalypse 2, ovvero il secondo evento di questo fenomeno.
Google per risolvere la situazione ha pensato subito di fare una cosa. Irrigidire i controlli ulteriormente. Così facendo ok il problema economico si sta risolvendo nuovamente, ma l’intelligenza artificiale che, con tutti i suoi problemi, già faceva fatica a controllare per bene i contenuti della piattaforma, ora deve adottare dei controlli più rigidi. Ed infatti eccoci qui a vedere che 3/4 dei video pubblicati non vengono monetizzati e che i video non vengono neppure più notificati agli utenti. Insomma un vero casino. Nel vero senso della parola.
Quindi il problema da cos’è causato?
Il problema è causato da un’uso improprio, da parte di una parte dei creatori di contenuti e da parte di chi rilascia commenti sotto i video, della piattaforma. Per colpa di pochi, tutti gli utenti devono pagare le conseguenze.
Il problema si può paragonare ad un parco pubblico. Se tutti usano con rispetto il parco, lo stesso è usabile da tutti in modo sereno. Se qualcuno inizia a sporcare, distruggere e danneggiare il parco stesso, per colpa di questi pochi, tutti hanno una pessima esperienza in quel luogo.
Quindi… quando si usa una piattaforma, bisogna avere rispetto della stessa, per tutti gli altri utenti.
Questo problema quindi è causato da Google o da YouTube?
Come abbiamo appena visto, la colpa di tutti questi problemi non è riconducibile a Google o a YouTube. Ovviamente Google ha dovuto agire come ha agito per salvaguardare il proprio guadagno. Giustamente direi anche. Non penso che Google si possa permettere di perdere milioni di dollari per cause di questo genere.
Con questo post quindi ho voluto spiegare bene la situazione attuale. Situazione che non è per nulla semplice, ma è piuttosto complessa da analizzare a da comprendere.
Spero che questo articolo ti sia interessato e che tu abbia potuto capire maglio la situazione di YouTube.
Come al solito con questo è tutto… al prossimo articolo!