Su internet ci sono migliaia di milioni di siti web, di blog e di altre tipologie di forme di servizi di informazione e di altro.
Internet è definito uno strumento libero, in cui ci sono delle persone che hanno la possibilità di poter creare articoli, post che possono aiutare delle persone o che possano semplicemente far divertire.
Tutti questi servizi sono praticamente gratuiti. L’utente non paga nulla per guardare questi contenuti che magari segue ogni giorno.
L’unica forma di guadagno che è presente sono le pubblicità.
Le pubblicità sono gestite da dei Network, delle grandi società che fanno da tramite tra l’azienda che vuole pubblicizzare il proprio prodotto e lo spazio su cui pubblicare questa pubblicità (ovvero il sito o il blog).
Le aziende pagano innanzi tutto molti soldi per far creare questa pubblicità e poi pagano questi network per farla pubblicizzare, per renderla pubblica e online, con la speranza che possa fruttare qualche cliente e che quindi la società possa andare avanti.
I creatori di contenuti decidono dove mettere queste pubblicità.
Questo lo si fa perché è vero che il servizio è gratuito, ma non vuol dire che i post pubblicati non valgono nulla. I post che vengono pubblicati hanno un valore. Questo valore viene pagato dalle pubblicità. I creatori di contenuti sono costretti ad adottare questa tecnica perché non sembra, ma online per aprire uno spazio web ci sono dei costi più o meno piccoli che devono essere in un qualche modo ripagati. E poi chissà… ci potrebbe essere anche un piccolo ritorno, un piccolo guadagno.
Le pubblicità, quindi fanno seguire un certo percorso:
L’utente guarda i contenuti con le pubblicità
Il creatore di contenuti, grazie a queste pubblicità, riesce a pagare le spese e riesce a creare altri contenuti che agli utenti piacciono e il ciclo si ripete.
Il problema è che non è così. Alle persone non piace minimamente guardare la pubblicità. Da veramente fastidio.
Quindi si ricorre all’uso di un’estensione ormai disponibile in qualunque browser, chiamata AdBlock.
Cosa causa questa estensione?
Questa estensione causa innumerevoli danni.
Causa danni alle aziende che pagano per pubblicare le proprie pubblicità, perché la pubblicità non venendo più guardata, o guardata da una fetta minore del pubblico, le aziende sostanzialmente perdono i soldi inutilmente.
Causa danni ai network che perdono sia credibilità e perdono anche tutta una grande fetta di business.
E infine ci perdono in modo molto considerevole i creatori di contenuti che non riescono più a far fronte alle varie spese e quindi si vedono costretti a dover chiudere tutto e smettere di fare quello che piaceva fare. Moltissime migliaia di piccoli siti chiudono ogni giorno per colpa di questo sistema che non funziona minimamente.
Per esempio questo blog, dove ora stai leggendo l’articolo, viene finanziato grazie a due stupidi bunner che le persone si lamentano tanto di dover guardare. Tramite queste due pubblicità il blog riesce a finanziarsi e a portare avanti l’attività con tutti i suoi progetti.
Ma la questione non si ferma certo qui. Magari.
Il capo e proprietario di questa estensione ha detto che non si può continuare così con questa strada, a continuare a bloccare qualsiasi forma di pubblicità.
Per questo motivo hanno deciso di far passare alcuni tipi di pubblicità, che dovessero, però, rispettare determinati requisiti, che possiamo tranquillamente racchiudere in soli due grandi:
il primo è che questa pubblicità non deve essere troppo invasiva.
il secondo requisito è che chi la pubblica deve pagare un’ingente somma di denaro per poter far visualizzare la propria pubblicità anche a tutti gli utenti utilizzatori di AdBlock.
Tutto questo non fece molto piacere a delle società tedesche, che denunciarono Adblock per concorrenza sleale (in effetti non è che hanno tutti i torti).
Se vuoi, qui puoi documentarti di più.
Tutto questo non sembra molto corretto. Ok, si capisce che la pubblicità possa dare fastidio e qui ci siamo, ma approfittarsi di questo fatto per guadagnarci su, sfruttando le persone facendogli credere la storiella del fatto che lo si fa per una buona intenzione non sembra ne molto corretto, ne molto leale.
Con questo io concludo l’articolo 🙂
Ci vediamo al prossimo 🙂