Oggi mi voglio soffermare su diversi articoli che ho trovato online e che la maggior parte di questi quoto.
Vorrei partire con il primo, ovvero questo.
Questo articolo, scritto dal blog lffl (blog di informazione per gli amanti del software libero e più in dettaglio di GNU/Linux), ha pubblicato un articolo in cui spiega cosa rende una distribuzione utile (si parla soprattutto di derivate di altre distribuzioni) e cosa invece rende una distribuzione praticamente inutile.
Una derivata è utile soltanto quando aggiunge veramente qualcosa di concreto (ad esempio una funzione che nella versione originale del sistema non è presente, o dei pannelli di controllo, un nuovo gestore pacchetti ecc…).
Quello che rende una derivata inutile è la sola aggiunta di qualche sfondo, 2 programmi, un pacchetto di icone che rendono il tutto inutile (l’utente può farle da solo queste cose).
Il problema che ormai un utente che si è stufato di Windows (speriamo ce ne siano tanti di questi utenti) e vuole cercare alternative e si imbatte in Linux, non sa quale distribuzione scegliere o ancora peggio non sa quale derivata scegliere. Soltanto su Distrowatch (nella classifica di questo sito), l’utente può trovare le prime 300 distribuzioni ufficiali più usate:
Clicca qui per vedere questa lunga lista.
Il problema è che non sono solo queste, magari, ma ce ne sono moltissime altre ufficiali (si parla di migliaia).
E non abbiamo ancora parlato di quelle non ufficiali. Per queste c’è da perdere la testa per trovare quella giusta.
In molti creano nuove derivate per il semplice fatto che pensano di riuscire ad aiutare la community, fornendo un’altra scelta. Questo tipo di persone pensa (in parte molto giustamente), che la scelta di cosa installare + la libertà di progettare quello che si vuole = al progresso.
Questo è sbagliato per alcuni punti. Per far si che ci sia il progresso (secondo me), ci deve essere per forza di cose un controllo, in modo da tutelare l’utente (anzi gli utenti nuovi o con già delle esperienze di Linux) e per tutelare tutti i progetti che veramente riescono ad aiutare la community. Possiamo citare Gnome, LXDE, XFCE (nell’ambito delle interfacce grafiche) o per quanto riguarda le distribuzioni possiamo citare Linux Mint, Ubuntu (anche se ormai è criticabile per molti aspetti non molto validi, ma non divago troppo).
Facendo questo tutti questi progetti vengono sempre o troppo mascherati o vengono troppo esposti, nascondendone altri.
Così nessuno avrà molti meriti e molti lavoreranno per creare un qualcosa che magari è di grande aiuto agli utenti, ma che poi nessuno può usufruirne perché nessuno sa della sua esistenza).
C’è anche da dire che è anche un problema di sicurezza per l’utente, ma questo argomento l’ho già trattato in questo mio articolo pubblicato in precedenza.
Andiamo avanti con la seconda fonte che ho trovato in rete.
Questa volta è un video, un video creato da una persona di nome Marco Giannini, titolare del blog Marco’s Box, blog di informazione di GNU/Linux.
Clicca qui per poter vedere il video.
Questo video condivide l’idea che il movimento di derivata o il movimento, “l’usanza” di fare e produrre fork sia sbagliato se abusato. È giusto per migliorare la comunità e per offrire nuove scelte e opzioni (ad esempio il DE Cinnamon è un fork di Gnome ed è un ambiente desktop veramente molto bello e completo).
Detto tutto questo, la morale di questo articolo è che si dovrebbe iniziare a creare derivata soltanto quando ce n’è veramente bisogno e non quando si vuole cercare di crearne un’altra per vanto o per cercare di aiutare.
Prima di chiudere l’articolo voglio dare alcuni consigli a tutte le persone che hanno in mente di creare delle derivate:
Per prima cosa non creare una derivata se non sei esperto della distribuzione originaria. Se non sei ben esperto, non potrai fornire una buona assistenza.
Poi accertati di avere ben chiaro che cosa fare. Non creare una distribuzione se non hai delle idee originali, ma soltanto l’intenzione di aggiungere uno sfondo o poco di più
Accertati che hai le conoscenze necessarie per sviluppare la distribuzione. Se non sei in grado di programmare in modo perfetto, potresti stringere delle collaborazioni con dei forum di sviluppo Linux. Ad esempio nella sezione sviluppo del forum di Ubuntu.
Per creare una distribuzione cerca di soddisfare il fabbisogno degli utenti e non creare una distribuzione che abbia soltanto le cose che ti piacciono, ma le cose e gli strumenti utili agli utenti.
Cerca di creare una derivata che non sia troppo pesante, che sia disponibile per più dispositivi, quindi che supporti diversi tipi di risoluzioni, architetture ecc…
Cerca di rendere la distribuzione leggera e veloce e soprattutto leggera.
Questi erano i consigli che mi sentivo di darti. Con questo il post è concluso 🙂 Ci vediamo al più presto 🙂