In questo articolo, dopo aver visto una miriade di siti online chiudere o cessare la propria attività temporaneamente, ho deciso di intervenire chiarendo il tutto.
In Italia è uscita in data 5 maggio 2014 una nuova legge sui cookies (non capisco come non ci sia potuto accorgere di questo, ma va beh).
Questa legge è uscita poco più di un anno fa e dopo alcuni avvenimenti (in cui sono state rilasciate delle sanzioni anche pesanti), per colpa del mancato rispetto di quest’ultima da parte di webmaster che o non erano a conoscenza o glie ne importava ben poco, tutti gli utenti della rete hanno iniziato a chiudere o comunque a sospendere il servizio dei propri blog.
Quindi mi viene da fare un ragionamento. Tutti chiudono perché hanno paura di dover in un qualche modo pagare una sanzione allo stato. Il problema è che che questa legge c’è stata da un po’ di tempo e non è mai successo nulla, perché non c’è nulla da temere.
Questa legislazione nuova approvata dal governo italiano e sostenuta dalla polizia postale è nata in Europa, Noi italiani naturalmente siamo stati gli ultimi a passare a questa legge e aggiornarci.
Questa legge ha validità per tutti i siti con i domini che hanno come estensione quella di un paese europeo, quindi .it .uk .nz ecc…
Tutti i domini con estensione esterna di quella europea non hanno nessun obbligo riguardo a questa legge. Parliamo di domini come .ch .com ecc…
Questa legge in tante parole (si perché la legge è di 50 pagine, ma il succo poteva stare benissimo in una sola pagina) consiste nello imporre allo webmaster di avvisare l’utente del proprio sito sull’utilizzo di cookies, a cosa servono, perché ci sono e se sono per scopi commerciarli va specificato.
I cookies per chi non lo sapesse sono dei piccoli files che vengono scaricati nel proprio browser e servono per raccogliere le informazioni riguardante la navigazione dell’utente nel sito di cui fanno parte i cookies e di inviare questi dati al webmaster (gestore del sito web).
Questa legge obbliga quindi che l’utente venga informato chiaramente dell’utilizzo di questi tipi di cookies e che abbia la possibilità di accettare o meno. Se non accetta le condizioni il webmaster può anche decidere di bloccare la visione del sito a quell’utente.
- Bisogna informare l’utente dell’eventuale utilizzo di cookies di propria proprietà che raccolgono informazioni pubblicitarie (ad esempio amazon o ebay raccolgono informazioni di navigazioni per poi inviare pubblicità di prodotti pertinenti anche su altri siti.
- Bisogna informare l’utente sull’utilizzo di cookies di terze parti (quindi appartenenti ad altri siti, che magari servono per una questione di marketing.
- WordPress o altri CMS del genere usano dei cookies che servono per il funzionamento stesso del sito e per garantirne un funzionamento corretto. Non è indispensabile in questo caso avvertire l’utente. Se per caso però ci sono dei cookies in più è necessario creare una pagina apposita dove l’utente può visionare in un qualsiasi momento TUTTE le informazioni su questi cookies.
- Inoltre bisogna avvertire l’utente che se naviga nel sito accetta esplicitamente l’utilizzo di questi strumenti
Questa legge in definitiva non è male, serve soltanto per garantire una sicurezza in più all’utente, che diciamocelo in rete viene trattato come l’ultimo bullone presente nel carro. Se non c’è più questo, ce n’è un altro.
Le sanzioni per chi non rispetta questo tipo di legge possono arrivare fino a 12 mila euro di multa.
Chi sa di utilizzare dei cookies del genere elencati qui sopra gli basta creare un popup dove mette l’utente esplicitamente al corrente dell’utilizzo di questi strumenti. Con questo il webmaster non avrà nulla da temere.
Voglio anche avvisare che questo sito non contiene cookies se non quelli necessari per il funzionamento di WordPress.
Inoltre volevo avvisare tutti che la legge non comprende le pubblicità di google adsense usate come fonte di guadagno nei blog o nei siti (tipo questo), in quanto il servizio è gestito da google e quindi si presume (o almeno google presume) che l’utente abbia letto le normative prima di accettare il contratto d’uso del provider di ricerca.
Con questo spero di aver messo abbastanza chiarezza e spero di aver aiutato a risolvere tutte le ambiguità su questa legge.