Di recente ho affrontato una tematica molto importante, ovvero la differenza tra Windows 10 e Linux e le problematiche di GNU/Linux nei confronti di Windows. Ho affrontato questo discorso in una live insieme ad altri partecipanti, il cui link lo metterò in fondo l’articolo.
Questo può sembrare essere una serie di argomentazioni molto interessanti. E lo sono, ma ammetto che non le ho affrontate come meglio avrei dovuto fare. Ed è stato un errore, che sto ora correggendo con questo articolo, anche perché mi spiacerebbe moltissimo lasciare le cose a metà.
Allora partiamo per gradi.
Parto dicendo che questo confronto diretto non è possibile al 100%, in quanto come ho già spiegato molte volte, sono 2 realtà molto diverse tra di loro e che non hanno francamente molto in comune.
Sono due sistemi operativi molto diversi, nati in momenti diversi e in modi diversi e che quindi hanno avuto una storia di sviluppo molto diversa tra di loro.
Tutto ciò comporta che fare un confronto obiettivo e completo è un po’ difficile, ma in questo articolo vorrei provare comunque a farlo, prendendo come spunto una serie di errori che commettono molte persone provando a valutare queste due realtà. Inoltre prenderò come riferimento alcuni punti in cui ho sbagliato a trattare all’interno della live.
Partiamo con un punto molto importante. Veramente molte persone giudicano un sistema operativo a seconda di quante risorse sta consumando nel computer e quindi di quante risorse necessita.
Questo confronto è un po’ sbagliato, in quanto è veramente impossibile giudicare un prodotto soltanto da quante risorse hardware necessita di base per funzionare al meglio. Certo è uno dei punti importanti nel giudizio finale, ma non è di certo l’unico.
L’utilizzo di più o meno risorse è dato da diversi fattori. Il primo di tutti è dalla quantità di servizi che offre il proprio sistema operativo nei suoi default. E’ normale che se si paragona Windows con un sistema GNU/Linux su cui c’è installato un DE minimale, come può essere Mate, allora si che la distribuzione Linux su cui è installato il DE Mate andrà senza dubbio più veloce, consumerà una quantità veramente esigua di risorse e quindi diciamo che può essere compatibili con la maggior parte dei computer, anche quelli un po’ più datati, che non riescono bene a supportare sistemi operativi più pesanti.
Windows è vero, consuma molte risorse. Questo perché all’interno di Windows ci sono diversi servizi, che possiamo definire come degli accessori, che non fanno altro che incrementare il livello di funzionamento e di efficienza e che offrono quindi più servizi all’utente.
Anche distribuzioni Linux che portano al loro interno sistemi DE come Gnome o KDE consumano moltissisme risorse. Ma questo è normale. Offrono una serie di effetti grafici, di funzioni (tra cui anche di condivisione e gestione di Cloud) che interfaccie grafice più scarne non offrono. Con questo non voglio dire che DE più leggeri non sono validi.
Quindi diciamolo proprio chiaramente che un confronto di questo genere e di questo livello non è completo e io non lo definisco un confronto.
Come dicevamo Windows ormai è in grado di offrire una moltitudine di servizi che molti altri sistemi offrono, ma in maniera ridotta.
Questo è dato principalmente da una questione di marketing, lo so, in quanto molte società preferiscono puntare su sistemi più usati e quindi sulla maggioranza degli utenti, per ottenere il maggior numero di utenti o clienti possibile.
Lo so che questa cosa non è molto bella, in quanto uno si vede costretto a dover usare un sistema piuttosto che un altro, anche contro la propria volontà, ma sta di fatto che è così e le cose se continuano così temo che non si possono cambiare.
Un esempio di tutto questo può essere la gestione dei cloud. Su Linux troviamo di default, su DE come KDE o Gnome, una gestione di diversi tipi di cloud (di spazi in remoto, online). Gnome offre una grstione centralizzata di Google Drive e peccato, solo di questo servizio. KDE, grazie ai suoi addons o gadget, è possibile estendere il supporto per altri tipi di servizi cloud.
Il brutto però è che questi strumenti non sono gestiti dalle stesse aziende che hanno sviluppato il servizio WEB, ma sono gestiti da gruppi di sviluppo molto spesso indipendenti. Questa è una cosa senza dubbio molto bella e che fa mostrare tutta la bellezza dell’open source, ma è anche un male, perché non essendo sviluppato dalla stessa società del servizio originario (ad esempio lo strumento desktop di Google Drive, da Google stessa) l’utente non ha la certezza assoluta che funzioneranno bene anche in futuro e non può avere la minima assistenza.
Le cose per fortuna stanno cominciando a cambiare in favore di GNU/Linux, ma ancora è un po’ troppo presto per dire che tutta questa situazione si è completamente risolta. Speriamo per il meglio.
Una cosa che Linux non ha e che Windows si è il fatto che si può estendere il parco delle funzionalità. Se per esempio non troviamo una gestione di un determinato servizio, si può installare la sua applicazione, trovabile dallo Store. Quindi senza più il bisogno di andare a cercare online.
Attenzione: le applicazioni desktop e le applicazioni provenienti dallo Store sono un po’ diverse.
Questa cosa esisteva già con Windows 8, ma la gestione era a dir poco orribile. E’ migliorata molto con Windows 8.1 e ora con Windows 10 si è consolidata ulteriormente.
La possibilità di poter ampliare le funzionalità e molto spesso anche in modo gratuito, in quanto gran parte di queste applicazioni sono gratuite, consente di avere libero accesso a una gran possibilità di personalizzare il proprio sistema a seconda delle proprie esigenze.
Windows poi ha introdotto una serie di servizi come i desktop virtuali, esistenti dall’inizio di GNU/Linux e in Mac. Hanno introdotto quindi tutta una gestione delle applicazioni per i desktop virtuali.
Hanno introdotto un browser nuovo e molte altre funzioni che possono in effetti sono interessanti, anche se sono dei palesi copia incolla.
Ma gli utenti di Linux non possono dire molto a riguardo, dato che la maggior parte delle distribuzioni, derivate o remix presenti nel panorama GNU/Linux, sono dei copia incolla grafici di Windows.
Quindi hanno fatto la stessa cosa che fanno molti team Linux e che fanno la maggior parte delle aziende al giorno d’oggi.
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La Microsoft ultimamente sta applicando una tecnica di mercato che sembra essere piuttosto funzionale.
E’ una tecnica che ha sempre applicato la Apple con i suoi clienti e che funziona.
La tecnica di mercato consiste nel far ottenere ai propri utenti una copia gratuita del proprio sistema operativo. Di questo ne abbiamo parlato molte volte e poi ci sono moltissimi articoli a riguardo, online.
Questo fa si che i propri clienti saranno invogliati a rimanere sul sistema operativo Microsoft e non migrare ad altri sistemi come GNU/Linux.
Quindi gli utenti si ritrovano in mano un sistema operativo in cui da compatibilità con praticamente tutti i driver (anche perché se per caso un driver non è disponibile di default, lo si può sempre cercare e installare e sicuramente lo si trova), una compatibilità con una miriade di programmi, giochi e molto altro.
Cosa che Linux ha ancora un po’ di fatica a compensare tutto questo. So che gli utenti Linux si arrabbieranno a leggere certe cose, ma è la pura verità. Non si può nascondere un dato di fatto come questo. E’ praticamente impossibile.
Microsoft ha anche offerto molti sistemi e strumenti che sono un’arma a doppio taglio. Uno di questi è Cortana.
Da una parte è un assistente vocale che funziona, è reattivo, comprende le frasi e ha una marea di funzioni.
Dall’altra permette alla Microsoft di ottenere un buon quantitativo di dati personali dell’utente e magari usarli per scopi commerciali. Siamo arrivati al punto che in allegato a Cortana ci sono strumenti per il rilevamento della posizione e molti altri strumenti di “spionaggio” legale.
Ma tutto questo lo fa anche Google o altre aziende ancora e non è una novità. Molti servizi online non sono gratuiti. Li usate gratuitamente in quanto pagate con la vostra Privacy e con altri sistemi di monetizzazione come le pubblicità.
Sta poi all’utente capire se vuole usufruire o meno di questi servizi.
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In definitiva è veramente complicato stabilire a priori se è meglio un sistema o un altro, ma è bello osservare le cose e non concentrarsi su una sola realtà, ma su tante.
Molti che leggeranno da tanto tempo il mio blog avranno capito che qui non si tratta di solo Linux. Certo, tratto di più questo tipo di sistema rispetto che un altro, ma non tratto una sola realtà, perché volendo o nolendo, penso che l’informatica così come la conosciamo oggi è composta da varie realtà che è sbagliato escluderle.
Con questo io chiudo qui l’articolo. Alla prossima 🙂