Nella giornata di ieri ho postato questo articolo, in cui parlo del fatto che Microsoft è entrato a far parte dei membri partner (membri sponsorizzatori) della Linux Foundation; quindi da questo momento Microsoft fornisce alla Linux Foundation fondi necessari per proseguire con lo sviluppo. Un aiuto in più.
Per fare questo articolo sono andato a leggere post di altri blogger e sono anche andato a vedere qualche video di alcuni Youruber che conosco. E qui ho trovato un mare di disinformazione che io veramente ho ritenuto inconcepibile in un argomento come questo, che dovrebbe essere serio. Considerazioni fatte a caso, con delle critiche insensate verso altri partner che mi hanno spinto a fare questo articolo.
Non mi interessa che chi ha detto queste cose sono anche miei amici, che detengono blog o canali Youtube. Hanno sbagliato e anche tanto e oggi sono qui per affermare la mia opinione a riguardo, che molto probabilmente non piacerà affatto a queste persone. Ma a me non importa. Ritengo di avere diritto di esprimere un mio parere personale su quello che accade nel mondo.
Quindi se qualcuno si deve arrabbiare leggendo questo post, può abbandonare subito la lettura. Io ho avvisato.
Come dicevamo ieri si è discusso di questo argomento e altri blog e youtuber, che non citerò per loro rispetto, tanto le persone a cui mi sto riferendo lo sapranno, hanno scritto post e girato video in cui hanno detto un mucchio di cose che io ritengo, senza tanti giri di parole e tecnicismi, insensate, da tutti i punti di vista che mi vengono in mente.
Questi post parlavano del fatto che Linux Foundation, l’azienda (ricordatevi bene questa parola), capeggiata da Linus Torvalds, abbia come sponsor (ricordatevi quest’altro termine), alcune aziende. Questi sponsor forniscono i soldi necessari per il corretto proseguimento dello sviluppo del Kernel Linux, che come vedremo tra poco, ha dei costi immani lo sviluppo di tale sistema. Inoltre queste aziende forniscono soldi anche per fornire un guadagno all’azienda Linux Foundation, che come tutte le aziende vogliono anche guadagnare, giustamente direi e che, soprattutto, Linus Torvalds vuole guadagnare su un prodotto da lui realizzato e brevettato, quale il kernel Linux stesso.
Perché dovete sapere che una persona che inventa un prodotto che funziona e che lo brevetta e che apre un’azienda per sostenerlo, voglia guadagnare sul suo lavoro. E lo fa giustamente, oserei dire, vista la mole di lavoro che hanno in carico e visto come sia stato geniale il progetto Linux. E ne la licenza OpenSource e ne la licenza Free Software, sotto la licenza GPL, versione 2 o precedente, proibiscono di ottenere un guadagno dal proprio lavoro.
Cosa credete che aziende come Canonical non guadagni con il proprio lavoro? Che Red Hat non guadagna nulla con la vendita e ripeto vendita dei propri software e servizi? Ma dai, non diciamo robe assurde.
Avendo spiegato questa piccola cosa andiamo avanti nell’analizzare quanto detto da queste persone.
Nei post che ho letto è stato detto che tra i membri, che come detto prima, sono aiutanti sviluppatori o sono dei finanziatori, ci sono aziende discutibili. Per questo motivo l’intero progetto Linux diventa automaticamente discutibile e orrendo dal punto di vista etico, dato che viene supportato da enti o aziende che secondo queste persone sono da eliminare.
A parte il fatto che penso che prima di muovere critiche contro una qualsiasi azienda o persone in generale bisogna conoscerle bene. E queste persone non hanno fatto altro che aprire Wikipedia, leggere due righe a caso su queste aziende e poi sparare sentenze. Questa si chiama disinformazione, che si va ad aggiungere, per altro, alla disinformazione presente in questi post o video in generale.
Negli screen che ho mostrato qui sopra, sono presenti anche alcuni di questi marchi aziendali, che queste persone che li hanno tanto criticati, con delle critiche mosse a caso, senza alcun riferimento concreto. Cosa che ritengo molto sbagliata.
Scrivere in un post o dire in un video cose di questo genere è stagliato in quanto informi in modo sbagliato gli utenti. Penso che qualunque blogger, webmaster o youtuber, tra cui mi ci metto anche io in mezzo, abbia la responsabilità di offrire un’informazione chiara, onesta e soprattutto veritiera. Se uno non è in grado di fare ciò o non ha tempo, non è corretto produrre contenuti diffamando altri.
Come dicevamo, queste aziende aiutano economicamente la Linux Foundation a proseguire con lo sviluppo del kernel stesso, che come stavamo accennando in precedenza, ha un costo ben alto, più alto di quello che qualcuno possa pensare.
Andiamo ad analizzare il costo di un progetto così grande. Questi dati sono alla base di alcune informazioni che ho preso, ma potrebbero non rispecchiare nella maniera più corretta la realtà. È molto probabile che i costi siano molto più alti. Per questo motivo, non lancerò percentuali o prezzi, anche perché non li so e non voglio scrivere cose non vere.
Innanzi tutto, come ogni azienda di sviluppo software, devi pagare degli ingegneri informatici, che continuino ad elaborare e sviluppare il progetto, in modo sempre più completo. Prima di passare allo sviluppo di ogni versione, gli ingegneri sviluppano in modo teorico tutte le nuove caratteristiche e tutti gli obiettivi che si devono raggiungere per la nuova versione del kernel. Questo avviene nella Linux Foundation, come avviene anche in qualsiasi altra azienda di sviluppo.
Successivamente si devono pagare gli sviluppatori, che sviluppano il software stesso. Anche se il progetto del kernel è open, gli sviluppatori non lavorano gratis. E ci mancherebbe altro. Non sono degli schiavi, ma sono dei lavoratori stipendiati come accade in qualsiasi altra azienda, visto e considerato che l’impegno da mettere in considerazione per uno sviluppo di questo genere è davvero molto grande.
Si devono anche pagare impiegati che gestiscono il servizio clienti, che si va ad interfacciare con le aziende che hanno bisogno di una versione del kernel modificata appositamente per le proprie esigenze. E sono tante le aziende che richiedono una cosa del genere. Basti pensare a tutti i provider di server, hosting o più semplicemente, provider di rete. Queste aziende hanno bisogno di soluzioni software mirate, per poter offrire correttamente un loro prodotto o servizio nel modo più corretto e opportuno.
Bisogna pagare moltissimi altri impiegati, che gestiscono le varie contrattazioni aziendali, per comprare, ad esempio driver o software importanti da implementare nel kernel.
E qui apro una piccola parentesi. I driver che vengono compilati all’interno del kernel non vengono forniti a titolo gratuito, per simpatia. Questi driver vengono forniti alla Linux Foundation sotto un dovuto pagamento. Se per esempio c’è bisogno di un driver Nvidia, il driver in questione viene compilato nel kernel, ma la Linux Foundation deve comprare il sorgente dello stesso. E fidatevi che non regalano i sorgenti a chiunque, le aziende produttrici di driver e di componenti hardware.
Chiudendo questa parentesi, ritorniamo ai costi in generale.
La Linux Foundation, come tutte le aziende, deve pagare le tasse, la partita IVA, la licenza di sviluppo, il sito web, i server, gli uffici (con tutte le bollette e tasse ad essi relativi), deve tenere conto di eventuali spese impreviste e quindi affrontarle e molto altro ancora.
Tutto questo per farvi capire che lo sviluppo del Kernel avviene con una velocità ed efficienza estrema, che ovviamente ha un costo. Se una cosa non costa soldi per gli utenti comuni, non vuol dire che è gratis anche lo sviluppo stesso. E poi il kernel Linux non è gratuito. Ad esempio Red Hat ha bisogno di soluzioni mirate per le sue distribuzioni e quindi finanzia lo sviluppo. Canonical avrebbe bisogno di soluzioni ad hoc, ma non pagando nulla, non ottiene nulla. Si vede che sono contenti così.
Parlato dei costi di sviluppo, andiamo avanti nell’analizzare quanto detto in questi post e video.
Nell’ultima parte dei costi ho accennato a Canonical in quanto sono stati molti a dire che dato che Amazon (la parte di amazon dedicata alle infrastrutture di rete e non alla vendita di prodotti), dato che finanzia lo sviluppo del Kernel Linux, allora è normale che sia stata anche collaboratrice di Canonical per immettere le proprie pubblicità.
Per rispondere a questa cosa, posso dire, che come dicevamo poco fa, Canonical non finanzia minimamente lo sviluppo del kernel. Di conseguenza non c’entra nulla con tale azienda (la Linux Foundation) e con tutti i suoi relativi accordi. Le collaborazioni tra Amazon e Linux Foundation e Amazon e Canonical, sono completamente diverse.
Ho accennato al fatto che Amazon ha due divisioni. In realtà ne ha molte di più, ma non andiamo a citarle oggi, in quanto non è l’articolo pertinente per tale argomento.
Amazon vende sia prodotti, ma fornisce anche server o macchine per privati e aziende, per elaborare grandi quantità di dati. Amazon fornisce tanti di quei servizi che sinceramente non me li ricordo tutti neppure io.
In questo mio piccolo articolo ho cercato di esprimere al meglio la mia opinione a riguardo di quello che è stato detto in questi articoli.
Io non ce l’ho con nessuno, ma penso sia corretto informarsi come si deve prima di sparare a 0 su qualcuno. Che sia una semplice persone o un’azienda.
Anche perché se non si fa così, si rischia poi di indirizzare gli utenti a pensare in modo sbagliato verso un servizio o un prodotto, mettendo in cattiva luce un prodotto (come Linux) che nel corso degli anni ha portato non pochi benefici e che ha bisogno, più che essere disprezzato, di essere portato avanti, pubblicizzandolo e criticandolo solo in caso di necessità. Di vera necessità voglio ribadire.
Quindi questo articolo non serve come fonte di odio, anche se so che molti utenti ora avranno qualcosa da ridire. Questo mio articolo l’ho scritto come spunto di riflessione.
Inoltre l’ho scritto anche perché io sono per l’informazione libera. Quindi se penso una determinata cosa sull’informatica o su un avvenimento, voglio poterla esprimere senza problemi.
E dato che questo è il mio blog e quindi il mio spazio personale, posso farlo senza problemi, ovviamente non offendendo nessuno, si intende.
Con questo il mio articolo si conclude qui.
Ti aspetto alla prossima, Ciao!