Benvenuti in questo mio nuovo articolo.
Se stai leggendo questo mio post, vuol dire che probabilmente sarai stato attratto in un qualche modo dal titolo. Forse perché lo stesso titolo non è molto comprensibile. In termini più corretti, risulta essere un po’ ambiguo. E non posso fare altro che darti ragione. Beh, lasciami il tempo di spiegarti bene l’argomento, prima di trarne subito delle conclusioni, soprattutto se sei un nuovo lettore di questo blog e quindi non conosci bene i miei contenuti.
Questo che stai leggendo in questo momento è uno degli articoli più importanti, secondo me, che io abbia mai scritto. E il motivo di questa mia affermazione lo capirai solo proseguendo con la lettura del mio articolo.
L’argomento che voglio affrontare oggi è il seguente: Un qualunque progetto sviluppato mediante l’aiuto di Systemback, un’installatore che permette di realizzare, tra le sue tante funzioni, una live in formato iso del sistema operativo che si sta usando, per condividere, la maggior parte delle volte si fa per questo, il lavoro svolto sul sistema (quindi il lavoro svolto di personalizzazione) con amici o con altri utenti, può essere considerato una remix o una derivata?
Beh la risposta è molto semplice e voglio fornirtela subito. No, non si può giudicare un progetto solo per via dell’installatore usato. Ripeto: Systemback è un installatore, come lo può essere Ubiquity o come lo può essere un qualsiasi altro installatore. La scelta di usare quest’ultimo o un altro tipo di programma di installazione è semplicemente, come suggerisce anche l’affermazione stessa, una scelta e nulla di più.
Un progetto, per essere valutato, non si deve quindi giudicare sulla base dell’installatore usato o su altre scelte simili, da su quello che veramente porta. Magari in futuro scriverò un post dedicato, in cui spiego come va effettuata, in modo corretto, una buona recensione e quali percorsi logici bisogna intraprendere per realizzare una recensione che sia il più oggettiva possibile.
Con quello che ho appena detto, intendo dire che per recensire un prodotto, in questo caso un sistema operativo che si basa su una qualche distribuzione Linux, si deve effettuare guardando cosa porta di innovativo all’interno del progetto stesso. Io ho visto, nel corso di questi anni che effettuo recensioni (ne ho fatte davvero tante, e questo blog ne è la prova principale di quello che sto dicendo), progetti realizzati con l’installatore ufficiale della distribuzione (per esempio se un sistema si basa su Ubuntu, viene utilizzato Ubiquity come installer), realizzati veramente molto male. Ho visto progetti che l’unica cosa che erano in grado di aggiungere era uno sfondo. Ora, io con questo genere di progetto, e questo l’ho detto in moltissimi miei articoli, mi sento palesemente preso per il ****. Censuriamo questa parola che è meglio. Ho questa sensazione perché poi lo sviluppatore, tra virgolette, per giustificare lo schifo appena prodotto, dice che ha aggiunto uno sfondo e dei temi perché altrimenti gli utenti non sono in grado di farlo. Quindi come metodo di giustificazione, in poche parole, danno dell’incapace ai propri utenti. Cosa che non la ritengo proprio giusta, soprattutto se queste affermazioni sono gratuite e non basate su fatti reali e documentati. Ora capisco che c’è della gente che è fuori di testa (e io me ne rendo conto, per esempio, da alcuni miei clienti, a cui riparo il computer, che hanno sicuramente dei seri problemi), ma non tutti sono ridotti in questa situazione.
Diciamo quindi che lo “sviluppatore” del progetto in questione, non era all’altezza di sviluppare un progetto. Ma dato che deve fare il furbo, credendosi chissà quale persona, e quindi deve presentare al pubblico, anche lui qualcosa, allora eccolo li a presentare progetti che non hanno ragione di esistere.
Ho visto progetti, e li ho anche recensiti, come per esempio Cotton Os, un sistema basato su Ubuntu, che ha unito il DE XFCE con le librerie QT di KDE, per creare un DE innovativo. Ok fin qui nulla di riprovevole. Anzi ha avuto un’idea buona.
Ma il problema è che l’ha implementata in modo veramente schifoso. Infatti l’utente si ritrova davanti un sistema che si blocca ogni 2 secondi, non permette la gestione di base delle finestre (ridimensionamento, e riduzione ad icona), perché il sistema è vittima di gravi glitch grafici che fanno paura solo a pensarci. E questo progetto è stato realizzato con Ubiquity, come installer.
Quindi con questi due esempi che vi ho portato, potrai già aver potuto intuire che la questione dell’installer non è fonte di giudizio del progetto.
Ok, la maggior parte delle persone che usano Systemback per compilare un proprio progetto e quindi per renderlo installabile in un altro pc, non sa fare nulla. E per nulla intendo nulla. Di conseguenza realizza un progetto in cui aggiunge solo un pacchetto di icone, dei programmi, molto spesso anche doppi tra di loro, senza alcun senso logico. E infine si giustifica nel modo che ho descritto precedentemente.
Ma con questo non vuol dire che tutti i progetti realizzati con Systemback siano così. Ce ne sono molti che sono veramente molto validi, ma che vengono presi di mira da persone, che non sanno fare altro che offendere tutto ciò che vedono solo per sembrare in un qualche modo più intelligenti.
Infatti nei gruppi facebook o nei gruppi in generale, ci sono delle persone, che avendo ricevuto due complimenti, e avendo letto due nozioni, si credono dei professori e quindi etichettano ogni progetto. Quindi i progetti con Systemback fanno schifo. Le derivate create da questa persona fanno schifo e così via…
Vorrei dire a queste persone che c’è un solo modo per dimostrare di saper fare qualcosa. Farlo. Quindi pensate che un progetto sia brutto e che voi lo sappiate fare meglio? Bene… FATELO MEGLIO!!! Che altro posso dirvi? Penso nulla.
In conclusione
Voglio concludere questo articolo dicendo che secondo me è giunto il momento di pensare due volte prima di esprimere un giudizio su un qualsiasi progetto, persona o qualsiasi altro aspetto del lavoro di qualcun altro.
Detto questo io ti saluto, chiudendo questo post che probabilmente ti avrà annoiato, e ti aspetto al mio prossimo articolo!