Ed eccoci qui con la recensione di Gnome 3.24, l’ultima versione del DE Gnome, rilasciato da soli pochi mesi. Oggi andremo a vedere tutte le novità che presenta questa nuova versione di Gnome.
Per non ripetere tutte le caratteristiche del DE rimaste invariate dalla scorsa versione, ti consiglio se non l’hai ancora fatto, di andare a leggere la recensione di Gnome 3.22.
Iniziamo con qualche premessa
Questa nuova versione di Gnome non presenta delle novità stravolgenti. Ma questo penso che lo sapevate già in linea di massima. Infatti, con la versione 3.x, siamo stati abituati che non ci sono grandi novità da versione in versione, come accadeva nelle vecchie versioni 2.x. Il nuovo sistema dei rilasci del DE fa si che ad ogni nuova versione, vengano presentati piccoli miglioramenti e nuove implementazione e i cambiamenti avvengono in modo graduale.
Attenzione, non succede come in Ubuntu che i cambiamenti non avvengono mai. Semplicemente avvengono, ma solo quando sono pronti e quindi le modifiche si possono ritenere stabili.
La seconda premessa che voglio fare è che questa non è una recensione di un sistema operativo. Questa è solo la recensione di un DE. Quindi non vedremo aspetti di sistema come Kernel, tipi di implementazione nel sistema operativo di Gnome o altre caratteristiche. Ovviamente ho scelto di effettuare la recensione di questo DE nell’unica distro ritenuta di riferimento Gnome, ovvero Fedora, che ha raggiunto la versione 26 (non posso mettere il link della recensione di Fedora 26, dato che attualmente non è stata ancora resa pubblica).
Detto questo, direi che possiamo iniziare
Per prima cosa direi di iniziare con le performance di sistema. No, non parlo di quante risorse usa questo DE sul mio computer, dato che il mio PC avendo un processore di ultima generazione, ovviamente di risorse non ne usa. Qui vorrei aprire una parentesi. Trovo molte persone che erroneamente prendono seriamente in esame le risorse usate nel proprio computer come metodo di misurazione della velocità e delle performance di un sistema operativo, o come in questo caso, di un DE. Anche io commettevo questo errore anni fa, ma ora ho capito che questo metodo è completamente sbagliato, per svariati motivi che non sto qui a spiegare, dato che non è questo l’articolo adatto. Comunque, per sapere come io raccolgo i dati per le mie recensioni, ti consiglio di leggere questo post.
Comunque ritornando a noi, questa nuova versione risulta veramente molto più veloce ed efficiente della precedente. Il motore grafico Wayland funziona davvero bene, in termini di reattività, anche se presenta alcuni problemi che vedremo successivamente. Il motore grafico Xorg, ovvero il motore precedente a wayland, presente ancora come sessione alternativa (quindi come opzione alternativa di accesso), è stato leggermente ottimizzato, anche se le sue risorse risultano essere quasi le medesime, rispetto alla precedente versione di Gnome. Wayland in termini di prestazioni vince, e anche di molto. Tutto questo lo si può notare installando un sistema operativo con installato Gnome 3,24 in un hdd meccanico e non in un ssd. Solo così si riesce a notare effettivamente la differenza di velocità tra i due motori grafici. Ovviamente in un ssd tutto questo non si nota, dato che la tecnologia stessa degli ssd permette di ottenere un’elevatissima velocità in lettura e scrittura.
Problemi di Wayland
Vediamo quali sono i problemi effettivi di Wayland. Abbiamo infatti detto che questo nuovo motore grafico si, è molto veloce, ma presenta alcuni problemi. Problemi già descritti nella recensione di Gnome 3.22. Ma per fare un riepilogo molto veloce, possiamo dire che questi problemi sono dovuti non tanto ad un problema del motore grafico, ma ad un problema di driver e di svariate applicazioni. Infatti quando si deve realizzare un nuovo motore grafico, è necessario che tutte le applicazioni, tutti i driver e tutto ciò che deve andare a girare su questo nuovo motore, siano ricompilate.
Un piccolo esempio di questa tipologia di problemi lo possiamo vedere nell’applicazione bleachbit, avviata tramite root (da terminale), che non riesce a gestire l’output del video con il DE, dato che non trova accesso al motore grafico (la porta di comunicazione del motore xorg è differente rispetto a quella di Wayland).
Come avranno potuto notare i più esperti di voi, l’applicazione bleachbit non si avvia dato che non trova un file di configurazione di xorg. Ovviamente essendo in sessione con Wayland, i file di configurazione del motore grafico sono differenti da quelli presenti in xorg. Giustamente aggiungerei.
Visto tutti questi dettagli iniziali, vediamo le caratteristiche generali che contraddistinguono questa nuova versione
Maggiore integrazione delle app native con il DE
Questa nuova versione di Gnome fa si che tutte le applicazioni native, ovvero le applicazioni sviluppate dal team di Gnome per il DE Gnome Shell, sono ora veramente molto integrate. Prendiamo in esame l’applicazione calendario. Ora questa applicazione è veramente integrata con le notifiche. Lo era anche prima. La differenza tra la versione precedente e quest’ultima è che l’integrazione è effettivamente completa, dato che prima notavamo che alcune notifiche, sempre del calendario per fare un esempio, non arrivavano. Le notifiche dell’app orologio non arrivavano e gli orologi impostati nell’applicazione non venivano mostrati nelle notifiche di sistema. Tutto questo è stato ampiamente migliorato, anche se sicuramente c’è ancora qualcosa di sistemare.
Maggiore integrazione delle app native con i social network
Come sapevamo già, Gnome presenta Empaty, un programma che permette di collegare Gnome a svariati account online. Prendiamo in esempio l’integrazione del DE con l’account Google. Ora l’integrazione non è più solo per il cloud (è possibile cariare i propri file direttamente dal file manager nel cloud Google).
Ora l’integrazione si è elevata a diverse altre applicazioni. Per esempio, prendendo in esame la stessa applicazione calendario, possiamo notare che una volta collegato l’account Google, possiamo vedere tutti gli appuntamenti memorizzati nell’account stesso. E ogni volta che apportiamo una modifica ai nostri impegni (ne rimuoviamo uno, ne aggiungiamo un altro ecc..), queste modifiche vengono apportate anche negli altri dispositivi in qui è connesso Google, dato che le modifiche vengono riportate anche in Google Calendar, in questo caso.
Questo tipo di integrazione presenta ancora dei problemi, ma sono fiducioso che vengano risolti nei prossimi aggiornamenti. Comunque non vi preoccupate, sono problematiche veramente piccole, molto spesso anche di poco conto.
Aggiunta l’applicazione Gnome recipes
Gnome recipes è un’applicazione che permette di visualizzare diverse ricette di cucina, in base ai propri gusti, crearsi una dieta personalizzata (anche se non è un’applicazione specializzata per questo settore), e vedere svariate curiosità di cucina di diversi paesi. E’ la prima vera applicazione, per chi piace cucinare, uscita per Linux.
Dato che Fedora 26 non ha nei propri repository questa nuova applicazione, ho preso gli screen da Google Immagini. Quindi è materiale di terze parti. I diritti di questo materiale spettano ai siti esterni, a cui ho preso queste immagini.
Migliorata e resa ancora più prestante, l’applicazione Gnome Boxes
Gnome Boxes è l’applicazione nativa di Gnome che permette di creare delle macchine virtuali. Abbiamo anche visto nella versione precedente di Gnome, che l’algoritmo di virtualizzazione di quest’applicazione è veramente eccezionale e supera gran parte dei suoi rivali più vicini (es: Virtualbox). Consiglio a tutti di provarla, in quanto non solo è bella prestante, ma permette di interfacciarsi con il sistema virtualizzato senza ricorrere a delle guest addition o altre estensioni aggiuntive particolari.
Aggiunta la modalità notturna come impostazione del display
Come novità tanto attesa, finalmente come hanno fatto tutti i sistemi operativi alternativi a Linux o come hanno fatto altri DE, anche Gnome ora integra una funzione di modalità notturna, che permette agli utenti di usare anche per diverse ore il computer, anche in orari notturni, dove molto probabilmente si è al buio. Infatti è possibile diminuire il contrasto di luce, è possibile aumentare il colore giallo (colore che non affatica la vista, a quanto dicono nei test scientifici riguardanti appunto lo studio della vista umana) nella cromatura del display e presenta davvero tanti parametri (semplicissimi da impostare) di gestione dello schermo. Questa modalità è possibile attivarla o meno in caso di bisogno.
Applicazioni per nulla migliorate
Ci sono applicazioni o funzionalità in Gnome, come Gnome Music, che non è stata mai migliorata correttamente nel corso del tempo. Prendendo in esame la stessa Gnome Music, o Gnome Maps, notiamo che veramente ancora non ci siamo. Speriamo che prima o poi riescano a effettuare un lavoro migliore.
Non ci siamo non perché non funzionano, ma perché i servizi che offrono sono molto basilari e non toccano neppure minimamente la concorrenza. Poi se prendiamo in esame, nello specifico, Gnome Maps, possiamo notare che la lentezza di caricamento delle mappe (gestite da Open Street Maps, p veramente eccessivamente troppo lento.
In conclusione
In conclusione, questa era la recensione di Gnome 3.24. Ci sarebbero altre novità da esporre, ma sono piccolezze così irrilevanti, che non ha senso trattare. Io quando effettuo una recensione non mi metto a guardare il pulsantino aggiunto da qualche parte. Guardo ed espongo le novità più interessanti, che caratterizzano la versione da recensire.
Con questo quindi è tutto gente… alla prossima!