Oggi voglio andare ad analizzare un importante evento accaduto pochi giorni fa, che vede come protagonisti noi come utenti, l’azienda Facebook e Cambridge Analytics, una società che si occupa di analisi di dati e realizzazione, sulla base di essi, di relazioni dettagliate sul comportamento psico-sociale della gente.
Queste analisi vengono effettuate per poi andarle ad usare per contribuire alla realizzazione di post, di banner pubblicitari in grado effettivamente di convincere un utente a comprare, a provare un prodotto o addirittura a influenzare intere campagne elettorali. Tutto ciò non è fantascienza, ma è quello che abbiamo potuto vedere dalle elezioni di Trump in USA o per parlare del nostro territorio, durante la nostra campagna elettorale.
Ultimamente Cambridge Analytics e Facebook sono entrati in conflitto. Diciamo in conflitto di interessi, che poi andremo ad analizzare in seguito. Avvenimento che è stato analizzato nel modo più scorretto possibile dai vari media italiani. Oggi quindi voglio cercare di portare un po’ di chiarezza.
Qual’è il business di Facebook
Prima di andare a comprendere cosa effettivamente sia successo, andiamo a chiarire il business di Facebook. Come Facebook, Google e molte altre società leader digitali siano diventate le più ricche al mondo, offrendo un servizio gratuito, per lo meno nei confronti delle tasche degli utenti.
Queste aziende non fanno altro che raccogliere dati, analizzarli, catalogarli e poi inviarli ad aziende pubblicitarie, che potranno usarle per realizzare pubblicità sempre più efficaci, andando a mirare proprio al singolo individuo, ai singoli interessi, ai singoli comportamenti. In pratica questi dati vengono venduti per andare a realizzare una pubblicità veramente molto efficace, così efficace da essere in grado di influenzare una persona, senza che essa se ne renda conto.
Questi dati sono di libero accesso. Mi spiego meglio. Una determinata azienda, mettiamo la mia, va da Facebook, stringo un contratto con loro e tramite le loro API (chiavi di accesso alle loro tecnologie), posso recuperare pacchetti di dati di centinaia di migliaia di utenti. Questi dati li vado ad usare per il mio servizio e i relativi guadagni li spartisco con Facebook. La percentuale da spartire viene determinata nella fase contrattuale.
Che è successo con Cambridge Analytics?
In pratica una società (non è stato rivelato pubblicamente il nome), ha stretto un accordo con Facebook e ha ritirato pacchetti di dati corrispondenti a 50 milioni di account registrati nel social network.
Fin qui è tutto ok. Nessun problema. Il problema sorge quando questa società decide, violando le norme dei termini contrattuali di Facebook, di vendere questi dati a Cambridge Analytics.
Questa azione viola i termini e le condizioni contrattuali per un semplice motivo: Facebook da tutta questa vendita non ne ha tratto alcun profitto. Si è vista portare via un quantitativo enorme di dati, di un valore economico veramente elevato, senza ottenere alcun profitto. Per questo motivo, semplicemente, è nata una situazione di conflitto di interesse.
Conflitto tale che ha portato Facebook ad intimare Cambridge di rimuovere tutti i dati considerati rubati. Ovviamente il sollecito è avvenuto per forme legali, quindi tramite un processo penale, che vede Facebook parte lesa.
È ovvio anche che il contratto stipulato con la società che ha venduto i dati senza permesso sia caduto. Probabilmente anche quest’ultima avrà delle ripercussioni legali, da questa situazione.
Quindi state tranquilli, nessuno ha hackerato Facebook.
Cosa ci fa capire questo?
Ancora una volta questo ci fa comprendere quanto la nostra privacy in questi social sia compromessa. Sia compromessa lecitamente, dato che siamo noi ad accettare tali termini di servizio, al momento della registrazione a tali servizi.
Quindi questo ricorda ancora una volta di stare attenti a non pubblicare immagini molto personali, dati troppo sensibili. Avere una sana attenzione e cognizione nell’utilizzo di tali social.
Con questo quindi è tutto. Spero di avervi aiutato a comprendere meglio questa situazione, non proprio molto semplice.
Se ci sono riuscito sono molto contento 🙂
Con questo è tutto gente… alla prossima!