Perché la maggior parte delle persone vuole che ogni programma sia open source e non proprietario? Beh è una domanda che mi sono sempre fatto, fin da quando ho iniziato, seriamente, a lavorare con il mondo della tecnologia e ho iniziato a comprenderla in modo molto approfondito.
Mi sono sempre chiesto se questo desiderio di avere tra le mani un software libero o open source fosse una necessità legata alla propria filosofia di pensiero, filosofia in cui ogni cosa deve essere condivisibile con gli altri, o se questo desiderio fosse solo un modo per avere tutto gratis. Eh si, la maggior parte della gente pensa sul serio che ogni prodotto open source debba essere gratis. Anzi, ti dirò di più. Ormai una persona fa questa associazione: open source = non metto mano al portafogli. Quindi di conseguenza: software proprietario = pagare.
E quindi si, alla fine ho trovato la risposta. La risposta è semplicemente quella che la gente non vuole pagare per un servizio. Ma facciamo un discorso di fondo, che secondo me è importante. Voglio però prima di tutto avvisare che se tu sei venuto qui per leggere questo articolo e poi scrivere qualche cretinata nei commenti, per sembrare in un qualche modo più furbo, beh… esci da qui facendo un favore a me e a te stesso.
Detto questo, direi che possiamo iniziare.
Per molte persone il fatto di chiedere dei soldi per un servizio è un qualcosa di terribile. Soprattutto se tu, come me, sviluppi software open source. La gente pensa, e si fa dei film nella testa, in cui immagina fortemente che l’open source sia fenomeno di gratuito. Leggo ogni giorno blogger che scrivono cose di questo genere, molto spesso solo per avvicinare molta più utenza. Perché se un blogger facesse quello che ora sto facendo io con questo articolo, ovvero andare contro a un pensiero collettivo, dettato dall’ignoranza, avrebbe meno utenza. E quindi molto probabilmente meno profitto. E io con questo non dico che ha torto. Anzi, se ha modo di avere un guadagno con quello che fa, fa bene a tenerselo ben stretto. Lo fare anche io.
Nessuno o quasi che open source NON VUOL DIRE GRATIS! Vuol dire soltanto che io ti metto a disposizione il sorgente, per capire come ho fatto a creare un determinato prodotto e per poter capire come gestisce i dati dell’utente. Ma io il sorgente se volessi, lo potrei anche dare a pagamento. E avrei tutto il diritto di farlo.
A molti non va giù il fatto di dover pagare per un servizio. Ci sono persone che pretendono, per esempio, una versione completa della suite di Adobe open source. Solo per averla gratis. Si perché secondo queste stesse persone, un intero team di sviluppo si mette a lavorare ore al giorno, per poi non ricevere nulla, e spendendo moltissimi soldi in matematici (eh si, l’elaborazione delle immagini è formata da tutta una serie di operazioni matematiche abbastanza complicate), che devono realizzare le funzioni necessarie per il funzionamento di un programma di grafica o di un’intera suite, se prendiamo il caso della suite open in stile Adobe.
Ci sono persone che continuano a criticare me, anche per via privata, perché io ho realizzato un cloud open e l’ho messo a pagamento, con determinati pacchetti. Per chi non lo sapesse, il mio cloud si chiama SharekFile e potrai raggiungerlo da questo indirizzo.
Ovviamente queste critiche continuano tuttora. La gente pretende che un servizio come un cloud, che mi costa sui 400 euro all’anno, solo per mantenerlo online (senza contare tutte le ore di lavoro che ci passo per svilupparlo e migliorarlo), sia gratuito. E la gente si arrabbia, anche tanto, se non ottiene ciò che vuole.
Il problema è che ci sono molti casi di software open che sono anche gratuiti. Uno di questo è Wikipedia. Un altro è Libreoffice. Un altro è GIMP. Chi di voi aiuta minimamente i progetti con una donazione? Nessuno? Bene, lo immaginavo.
Eh si, le persone non solo pretendono di avere tutto gratis. Ma non contribuiscono minimamente al sostentamento di un progetto. Neppure se un progetto gli permette di lavorare e gli permette di avere accesso a tutta una serie di funzioni che altrimenti non avrebbe.
Ma a chi interessa veramente l’open source?
Abbiamo appena appurato il fatto che la maggior parte delle persone che sostengono l’open source, lo sostengono per una causa sbagliata. Una causa fatta non di altruismo, ma fatta di egoismo. Egoismo puro. Ma allora chi interessa veramente l’open source?
Per chi vuole guardare il codice sorgente di un programma? Beh.. 3 quarti delle persone non sa neppure cosa voglia dire linguaggio di programmazione. Figuriamoci se sia in grado di leggere e di capire (cosa più importante) il sorgente che ha tra le mani
Per chi vuole modificare il programma? Beh vi dirò una cosa. Se la maggior parte della gente non sa neppure leggere un sorgente, non lo sa neppure modificare. Questo mi sembra ovvio come tipo di ragionamento. Forse gli studenti potranno beneficiare di questo punto. E ovviamente a tutte le persone interessate a capire e ad apportare miglioramenti ad un programma
Per chi vuole copiare un programma? Questo è il sogno di ogni persona. Prendere un programma, cambiarci il nome e qualche dettaglio, e spacciarlo per proprio. Ecco… con l’open source non lo puoi fare. Leggi quest’altro mio articolo, in cui ti spiego il motivo. L’open source non è il free software.
La verità è che su mille persone che scaricano un programma, solo una scarica anche il sorgente. Se lo scarica, perché non è sempre detto che avvenga.
In conclusione
Quante persone saranno arrivate fino a qui per leggere il finale di questo articolo? Penso davvero in pochi e questo non mi dispiace. So ormai come funzionano certe cose.
Ho deciso di scrivere questo articolo perché mi sono stufato di vedere persone che non fanno altro che giudicare chi porta un programma a pagamento. Mi sono stufato di tutti quelli che non fanno altro che sostenere un tipo di filosofia informatica solo per il proprio tornaconto, scrivendo frasi già fatte da altri, solo per sembrare più intelligenti. Non mi pare giusto un comportamento di questo genere e con questo articolo ho voluto dire la mia a riguardo.
Penso che con questo articolo molte persone se la siano presa. Ed era il mio intento farlo. Non mi dispiace, ma penso che esprimere la propria opinione non sia un male, soprattutto se la esprimo nel mio blog, in uno spazio che quindi appartiene a me.
Con questo io vi saluto. Vi aspetto al mio prossimo articolo!