Ed eccoci qui finalmente con la recensione del sistema operativo Fedora 26, ultima versione stabile di Fedora. Lo so, questo rilascio è stato reso disponibile al pubblico un mese fa o poco più. Quindi portare una recensione ora sarebbe forse un po’ troppo tardi e quasi forviante. Ma dato che voglio dire la mia sul sistema, ho deciso di portarla lo stesso.
Inoltre questa recensione sarà molto utile per molti altri articoli che porterò in futuro sul blog
Fatto queste doverose premesse, possiamo iniziare
Fedora si basa su Red Hat. Quindi si basa sull’architettura dei pacchetti RPM. Fedora, fin dalla sua nascita è stata la versione di red hat gratuita. Essenzialmente porta tutti i vantaggi di un sistema red hat completo, con una buona soluzione software e una valida gestione dei pacchetti, a tutti gli utenti interessati.
Fin dall’inizio Fedora ha lavorato solo con pacchetti free software, basati sulla licenza GPL2. Questo sistema, per problemi sia legati a red hat stessa, che legati alla filosofia di Fedora stesso, non supporta la licenza GPL3. Infatti la GPL3 presenta davvero delle gravi problematiche di compatibilità con numerose aziende; problematiche discusse in questo post, che ti invito a leggere.
Red Hat sponsorizza il progetto Fedora fin dalla sua nascita, nel 2003.
Il sistema di aggiornamento
Avendo accennato al sistema di aggiornamento del pacchetti di questo sistema operativo, vediamo di approfondire la questione. Fedora è uno dei sistemi operativi più aggiornati nel campo GNU/Linux. Presenta infatti i pacchetti ultra aggiornati. Il team di gestione ci tiene a mantenere i repo del sistema sempre e costantemente aggiornati con le ultime novità. Così tanto aggiornati, che a volte può capitare che vengano installate versioni beta o comunque versioni non stabili di software e/o driver.
Questo può portare dei vantaggi, ma anche degli svantaggi. I vantaggi, per esempio, possono essere il fatto di avere accesso a tutte le ultime funzioni di un determinato programma. Mi viene da pensare, per esempio, a un video maker, che ha bisogno magari di alcune nuove funzioni per editare correttamente i propri video.
Anche nel campo dei driver, i vantaggi possono essere quelli di poter rendere compatibile un dispositivo che prima non veniva magari in nessun modo rilevato.
Ma questo sistema di aggiornamenti può portare anche a degli svantaggi, o meglio a delle problematiche. Ad esempio, possono capitare dei problemi che ho riscontrato anche io, e che te li descrivo in questo post, che ti consiglio di leggere se non l’hai ancora fatto in precedenza.
Questo sistema di aggiornamento, e scusatemi se ripeto spesso questi termini, ma non so quali altre terminologie usare, provvede ad aggiornare costantemente il kernel, con dei cambi di versioni effettivi. Per esempio Fedora 26 era uscita con il kernel 4.9.5. Attualmente siamo arrivati alla versione 4.12.5, che per altro è quasi l’ultimissima versione rilasciata dal team della Linux Foundation.
I tempi impiegati dal team di sviluppo di Fedora, di adattare una versione del kernel al sistema operativo, sono eccezionali. Infatti il team di sviluppo impiega davvero pochissimi giorni, se non a volte anche ore. Questo vuol dire che il team stesso è veramente molto numeroso, ben organizzato e il sistema operativo rimane sempre molto dinamico e pronto a qualsiasi update. Ovviamente tutto questo può portare a dei vantaggi o a degli svantaggi, discussi poco fa.
Le versioni di Fedora disponibili
Ci sono ben 3 versioni di Fedora disponibili. Fedora Workstation, Fedora Server e Fedora Atomic. Tutte questi rilasci li abbiamo visti nella guida di installazione del sistema operativo, che ti consiglio di leggere.
Questa distinzioni tra le varie versioni di questo sistema operativo sono state introdotte dalla versione 23 di Fedora. Infatti da quella versione del sistema operativo, ogni distribuzione si incentrava su un compito ben preciso. Prima invece tutta la configurazione era presente in un unico rilascio (un po’ come succede con Debian), causando non pochi problemi di configurazione.
Infatti prima, per non far occupare troppo spazio alla distribuzione, è vero che in un unico rilascio era presente la configurazione desktop, server e cloud, ma queste configurazioni erano davvero molto limitate, Ora che sono state separate, ogni rilascio può sviluppare in modo molto dettagliato tutta l’infrastruttura software necessaria per la gestione di un desktop, server o progetto basato su cloud.
Che versione di Fedora andremo a trattare in questa recensione?
In questa recensione andremo a vedere Fedora Workstation, la versione desktop di Fedora 26. Molti aspetti del sistema che andremo ad analizzare in questa recensione, saranno validi in tutti gli altri rilasci di questo sistema operativo.
Caratteristiche di base di Fedora 26 Workstation
Fedora nella sua versione Workstation parte, di default, con il DE Gnome 3.24, gestito dal motore grafico Wayland. E’ presente una sessione alternativa, accessibile durante la fase di login, con il motore grafico xorg. Wayland è il nuovo motore grafico sviluppato dal team di Gnome. La reattività di quest’ultimo è veramente molto elevata, rispetto al suo predecessore. Però ci sono alcuni problemi che si riscontrano sia con Gnome 3.24, sia con Gnome 3.22, legati sempre a quest’ultimo motore grafico.
I problemi sono correlati ad una leggera incompatibilità con alcuni software, come bleachbit (tool di pulizia di Linux), in modalità root, e teamviewer, con problemi legati allo streaming del desktop in un altro computer.
Questi problemi non sono gravi e verranno risolti dagli sviluppatori dei relativi programmi entro poco. O così comunque si spera.
Di default vi è preinstallato il kernel 4.9.5. Però come abbiamo anche detto in precedenza, quest’ultimo dato non rilevante e importante, visto il sistema di aggiornamento di questa distribuzione.
Come firewall interno troviamo come al solito SELinux, con ancora dei problemi riscontrati sia in Fedora 23, sia in altre versioni precedenti di Fedora (quindi è un bug abbastanza dato), di falsi positivi. Abbiamo infatti tanti possibili falsi positivi che potrebbero darci fastidio. Per fortuna, tramite il tool Fedy, è possibile risolvere il problema senza troppe implicazioni.
Come gestore dei pacchetti troviamo DNF, alla versione 2.6.3
Questo gestore pacchetti sostituisce DNF, divenuto non più supportato su Fedora 23 e successivamente obsoleto (e quindi rimosso) da Fedora 24. Attualmente è possibile richiamare yum, ma è stato impostato, come variabile path di sistema, yum come se fosse dnf. Detto più semplicemente, yum è stato rimosso e alla sua chiamata verrà chiamato dnf stesso.
Infatti se proviamo a dare: yum –version, questo è il risultato che si otterrà
Tutte le estensioni di yum non funzionano più correttamente o non funzionano proprio con DNF. Questo discorso lo abbiamo approfondito di recente in questo mio articolo, che ti consiglio di leggere.
Tipi di pacchetti gestiti da Fedora
Avendo parlato di gestore pacchetti, non potevo non parlare di repository e tipologie di pacchetti gestiti da Fedora. Fedora è una distribuzione che gestisce, ufficialmente con i repo ufficiali, solo pacchetti free e open source, non licenziati con qualsivoglia licenza proprietaria. Comunque nel caso servissero, sono presenti i repo rpm free e rpm non-free. Questo tipo di repository viene chiamato rpm fusion. Sono repo gestiti da un team esterno da Fedora, ma sono compatibili solo con la distribuzione che stiamo recensendo al momento.
Gestore della distribuzione dei pacchetti
Come sistema di distribuzione dei pacchetti in Debian abbiamo DPKG. In questo caso abbiamo RPM, alla versione 4.13.0-1. Questo tipo di sistema è presente in tutte le distribuzioni che usano i pacchetti rpm, quindi distro basate in un qualche modo su Red Hat.
Il DE
Avendo parlato brevemente della base, direi che possiamo pensare all’ambiente grafico.
Come dicevamo all’inizio, in questo nuovo rilascio troviamo l’ultima versione stabile di Gnome, ovvero la versione 3.24. Fedora è da sempre stata considerata come distribuzione di riferimento per quanto riguarda il DE Gnome. Un po’ come accade su Opensuse con KDE.
L’esperienza utente è davvero unica. A differenza di distribuzioni come Ubuntu Gnome, in questo caso abbiamo a che fare con un DE avente un’unica versione, e non frammentato in più versioni. Tutto questo serve per garantire maggior stabilità e una migliore esperienza d’uso e per permettere ad ogni persona di poter usufruire di tutte le eventuali novità e funzionalità introdotte in una nuova versione di questo desktop environment.
Questi sono due screen del DE Gnome, nella mia installazione di Fedora.
Con qualche piccola modifica alla grafica (ho semplicemente cambiato il tema della shell di gnome e il tema delle icone e finestre), è possibile ottenere tutto questo.
Il tutto in un sistema veramente molto poco esoso, che consuma quasi niente in campo di risorse hardware
Performance
Le performance di quest’ultima versione di Fedora sono molto buone e veramente molto promettenti. Come stabilità, è perfetto, anche se potrebbero esserci (per via del sistema di aggiornamento, argomento già trattato in precedenza), dei piccoli futuri, nel lungo termine.
Ovviamente per le performance, dipende anche dal tipo di hardware di cui si dispone. Quindi in sostanza, della potenza di calcolo del proprio computer e dalla sua componentistica.
Devo dire che viste le scarse risorse richieste per permettere a questo sistema di funzionare in modo corretto, si può installare quest’ultima versione di fedora anche su dei computer non proprio recenti, ma neppure troppo vecchi, si intenda.
Il sistema è disponibile sia in 32 bit, che in 64 bit. Ovviamente, visto e considerato che ormai la maggior parte dei programmi e dei team di sviluppo che li sviluppano e li progettano, consiglio di utilizzare la versione a 64 bit, che è la migliore in fatto di compatibilità.
Compatibilità software e hardware
Visto il sistema di aggiornamento di Fedora e tutte le sue svariate caratteristiche, si può dire che questa distribuzione è una delle maggiori compatibili con molti componenti software e hardware.
Per esempio Fedora è la prima distribuzione che supporta nativamente un sistema molto simile all’optimus per quanto riguarda le schede nvidia io. Anche se questo sistema è praticamente manuale, in questo sistema operativo, si riesce bene a gestire la combinazione tra scheda video integrata e scheda video dedicata.
Ovviamente questo era solo un esempio, per far comprendere al meglio questo determinato aspetto di Fedora, ma ce ne sarebbero davvero tantissimi altri da analizzare.
Quindi…
Questo sistema operativo è davvero fantastico, e lo consiglio (per lo meno come prova). E’ veramente ben fatto, come per altro tutte le sue versioni precedenti.
In clonclusione
Questo è la mia recensione di Fedora 26. Spero ti abbia suscitato interesse e che ti sia stata di aiuto. Se è così mi fa veramente molto piacere.
Con questo è tutto… alla prossima!!